Una rivalità antica e particolarmente sentita quella tra Ajax e Feyenoord e che ha una definizione ben precisa: De Klassieker. Una sfida oltre il tempo che non è solo un odio puramente calcistico ma una vera e propria faida tra le due città più importanti d’Olanda.
De Klassieker: Amsterdam contro Rotterdam
Un modo di vivere e di pensare completamente diverso. Niente o quasi accomuna queste due città se non i colori delle maglie delle due squadre: bianco e rosso. Da una parte Amsterdam, l’areaturistica olandese, dall’altra Rotterdam zona portuale. Ad Amsterdam ci sono i ricchi borghesi, gli amanti dell’arte, della cultura e del divertimento. A Rotterdam ci sono gli operai, quelli si spaccano la schiena tutta la settimana e non hanno il tempo di pensare ad altro.
Uno scrittore tale Jules Deelder, nativo di Rotterdam descrive alla perfezione il confronto tra le due città:
In Olanda i soldi vengono guadagnati a Rotterdam, divisi a Den Haag e sperperati ad Amsterdam.
Questa netta differenza si rispecchia nel mondo del calcio e nella sfida tra Ajax e Feyenoord. Al De Kuip, la tana della squadra di Rotterdam, vogliono 11 leoni in campo che danno corpo e anima per la maglia del Feyenoord, al di là del risultato. Ad Amsterdam sono abituati bene e pretendono dai lancieri bel gioco, calcio champagne e soprattutto la vittoria a tutti i costi.
Fermi tutti c’è De Klassieker
Ci sono partite che valgono più dei tre punti, durano più di novanta minuti e conservano quel pizzico di romanticismo che non scomparirà mai. È il caso del Clasico di Spagna, del Superclasico tra Boca Juniors e River Plate, e anche di Ajax-Feyenoord.
Quando c’è il De Klassieker un paese intero resta fermo a guardare. Uno spettacolo in campo e sugli spalti. Una battaglia senza esclusione di colpi. Talmente è tanto l’odio che i tifosi chiamano la città rivale con il prefisso telefonico che la contraddistingue, 020 Amsterdam e 010 Rotterdam.
Quando le squadre scendono in campo nella testa di ogni tifoso l’obiettivo è uno solo: vincere. Per la propria città, per i propri colori, per la voglia di rivalsa nei confronti dell’eterno rivale. Per dimostrare al mondo intero chi è la vera regina d’Olanda.
Tra antisemitismo e violenza insensata
Purtroppo anche questa sfida, come la maggior parte delle rivalità più sentite annovera numerosi episodi di violenza. Spesso, infatti, gli incontri tra le due squadre sono sfociati in vere e proprie guerre con tragiche conseguenze per i tifosi dell’una o dell’altra sponda.
Nel 1997 è un tifoso dell’Ajax a rimetterci la vita. Botte da orbi, tanti feriti e appunto un morto. Carlo Picornie viene selvaggiamente picchiato con un lucchetto di una bicicletta sull’onda del fenomeno Hooligans proveniente dalla vicina Inghilterra.
Nel 1970, infatti, anche in Olanda nascono i primi gruppi di tifo organizzato e ad Amsterdam si fonda la F-Side. A Rotterdam non si fanno certo parlare dietro e sotto il nome di Legioen prende vita il movimento ultras nella storia del calcio Orange. La tifoseria del Feyenoord si dichiara di estrema destra, un vero e proprio paradosso se si pensa che la città olandese è stata assaltata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. I tifosi dell’Ajax invece hanno una grande cultura ebraica e si recano allo stadio con la stella di David, più per senso di appartenenza che per vera discendenza.
La connotazione politico-religiosa della sfida unita a quella sociale rende il clima particolarmente incandescente e ha costretto le autorità a vietare le trasferte a turno per qualche anno. Tantissime le polemiche dietro questa decisione che preannunciava la “morte” di questa sfida. Niente di tutto ciò.
Amsterdam contro Rotterdam non morirà mai. De Klassieker vivrà in eterno.