Maurizio Sarri, si sa, non ha mai amato gli esperimenti. Nemmeno nelle partite che, teoricamente, avrebbero potuto consentirglielo. Ma la rosa della Juventus è ampia, amplissima, e il turnover, più che uno sfizio, è quasi una necessità. E contro il Verona sarà così.
Da Buffon a Rabiot, sono in tanti a sperare in una chance per rimpiazzare coloro che, nelle prime quattro gare stagionali, si sono proposti più o meno come titolarissimi. E nell’elenco di chi spera in un’opportunità c’è anche un nome più illustre degli altri: quello di Paulo Dybala, che nel tardo pomeriggio di domani (calcio d’inizio alle 18) dovrebbe finalmente ricevere la sua prima chance stagionale.
Quasi un evento, considerato il minutaggio quasi inesistente che Sarri gli ha regalato fino a questo momento. Un quarto d’ora circa in A, subentrando dalla panchina nel convulso finale contro il Napoli culminato con l’incredibile autorete decisiva di Koulibaly, più un’altra decina di minuti contro l’Atletico Madrid. Serata amara per lui e per la Juve.
Per il resto, Dybala ha fin qui vissuto solo pomeriggi e serate amari. Solo panchine, solo musi lunghi. E quel tweet del fratello Gustavo, poi rimosso, a ricordare che “al violino manca una corda per suonare bene”. Senza troppo bisogno di una traduzione.
Col Verona, che fin qui ne ha vinta una, pareggiata un’altra e persa un’altra ancora, a riposare potrebbe essere Gonzalo Higuain. Dybala è pronto a rimpiazzare il connazionale nel ruolo di falsa punta centrale, con Cristiano Ronaldo e Bernardeschi ai propri lati. L’opera di convincimento di Sarri comincia dallo Stadium.