La quarta giornata di Serie A si apre con il “friday night”, il derby rossoblu Cagliari – Genoa.
In molti non lo sapranno, ma Cagliari-Genoa è stato, nel 1953, teatro di un qualcosa di divertente e allo stesso tempo paradossale, sicuramente inimmaginabile ai giorni nostri.
Allo storico stadio Amsicora di Cagliari si stava giocando il match tra Sardi e liguri, quando all’improvviso iniziano a sfrecciare intorno al campo dei ciclisti, tra lo stupore di tutti i presenti. Era l’allora classica ciclistica “Sassari – Cagliari” la cui partenza avvenne alle 10 del mattino. Gli organizzatori avevano pensato di offrire ai cagliaritani una completa giornata di sport. Secondo i programmi circa mezzora dopo il termine della partita, gli sportivi isolani avrebbero avuto il privilegio di assistere all’arrivo della classica. Ma qulcosa nona ndò per il verso giusto.
Mentre si stava ancora giocando il match, ecco i ciclisti arrivare al traguardo dentro allo stadio, con il pubblico smarrito che non sapeva dove guardare.
Storie fantastiche, storie d’altri tempi…
Il match di venerdì ha visto gli uomini di Maran prevalere sui genoani. Dopo un primo tempo equilibrato, sblocca il match con un colpo di testa Giovanni Simeone al primo minuto della ripresa: con la rete al Genoa, l’argentino ha ora trovato il gol contro 22 delle 25 squadre affrontate in Serie A. Il Genoa non ci sta e al minuto ottantatré pareggia i conti con il terzo gol stagionale di Christian Kouamé nelle ultime quattro partite di Serie A, tanti quanti ne aveva fatti nelle precedenti 37.
Ma è un’illusione, perché appena due minuti dopo una sfortunata autorete di Cristian Zapata e allo scadere Joao Pedro chiude definitivamente il risultato sul 3-1.
Curiosità: Cristian Zapata è il calciatore in attività che conta più autogol nel massimo campionato italiano (cinque).
Simeone ha segnato 11 dei suoi 34 gol in Serie A con colpi di testa. Il Genoa non vince da 11 trasferte in Serie A. Quella di venerdì è stata la 100ª presenza di Artur Ionita con la maglia del Cagliari in tutte le competizioni.
Udinese – Brescia ha visto le rondinelle imporsi di misura in un match molto equilibrato.
Decide Rómulo, che non segnava in serie A da ottobre 2018, proprio contro l’Udinese.
Per la seconda volta nella sua storia in 23 stagioni di Serie A il Brescia ha vinto due delle prime tre trasferte stagionali (la prima nel 2001/02).
Nell’era dei tre punti a vittoria solo una volta in precedenza il Brescia aveva raccolto almeno sei punti nelle prime quattro gare stagionali di Serie A, nella precedente partecipazione (nove punti nel 2010/11).
Terza sconfitta di fila per l’Udinese di Tudor che dopo l’exploit della prima giornata col Milan, non è riuscita più a fare punti.
Curiosità: 13 º gol in serie A per Rómulo, il primo da fuori area.
Presenza numero 300 per Daniele Gastaldello in Serie A in carriera.
Juventus – Verona non è una partita normale per Gigi Buffon. È la sua partita numero 902 (agganciato Paolo Maldini) in assoluto con i club. Proprio contro quell’Hellas che lo vide lasciare la Juventus due stagioni fa, tra le lacrime e la commozione della gente, prima del grande ritorno. E il leggendario portierone non poteva chiedere un “esordio bis” migliore in maglia bianconera: tre interventi determinanti, due traverse e un palo: bravura e fortuna, perché anche quella conta nel calcio.
Il Verona conferma di essere squadra molto ostica, fa sudare e non poco i bianconeri, passando addirittura in vantaggio: rigore Di Carmine sul palo, respinta di Lazovic sulla traversa! Poi l’azione continua e la palla arriva al limite dell’area sui piedi di Miguel Veloso, che lascia partire un bolide incredibile che va ad insaccarsi sotto l’incrocio di pali.
Poi Ramsey (alla prima partita e al primo gol in serie A) e Ronaldo su rigore (23º gol in serie A, 30º in maglia bianconera) ribaltano il risultato.
Curiosità: Nessuna squadra ha colpito più legni del Verona in questo campionato (cinque, alla pari di Roma e Lazio).
Miralem Pjanic ha collezionato la sua 100ª vittoria con la maglia della Juventus in tutte le competizioni.
Quello di sabato sera è stato il 171º derby milanese in serie A.
Milan – Inter non può essere una partita qualunque: per storia, per rivalità, per orgoglio. Un match sentito, sognato, atteso.
La settimana che anticipa il big match è sempre piena di aspettative, emozioni, ansie, speranze. La stracittadina milanese è così, un’altalena di sensazioni che durano molto più di quei maledetti novanta minuti.
“Ho giocato tanti derby ma quello di Milano è un’altra cosa. Una città sola con due squadre ricche di storia che giocano nello stesso stadio. È una cosa che, insieme a tante altre, fa di questa partita qualcosa di unico.“ Parola di Riki Kakà, uno che di derby della madonnina ne ha giocati parecchi…
Da paron Nereo Rocco al mago Helenio Herrera, da Ancelotti a Mourinho, da Pepin Meazza al Gre-No-Li svedese, da Sandro Mazzola a Cesare Maldini, Da Paolo Maldini a Javier Zanetti. Tante leggende, tanti scontri epici, c’è sempre una supremazia cittadina da conquistare.
E questa volta ad avere la meglio è stata l’Inter di Antonio Conte, che allunga la striscia di imbattibilità cittadina in serie A a 7 partite (4V,3P).
Decidono Brozovic (terzo croato ad aver trovato il gol in un derby di Milano in Serie A, dopo Boban e Perisic) e Lukaku (primo derby e primo gol).
Quattro vittorie su quattro partite per i ragazzi di Conte, che guidano in solitaria la classifica. Per il Milan di Giampaolo è notte fonda: urge una soluzione tattica e psicologica…
Curiosità: È la prima volta che si incontrano Antonio Conte e Marco Giampaolo da allenatori. L’allenatore pugliese ha vinto tutti e quattro i derby da allenatore in campionato alla guida della Juventus (sette gol fatti, 0 subiti), mentre il tecnico di Giulianova vanta quattro vittorie e due pareggi nei sei derby di Genova da allenatore della Samp.
Con il clean sheet di questa sera, l’Inter è adesso insieme al Milan la squadra che ha mantenuto più volte la porta inviolata in Serie A nell’anno solare 2019 (10 volte).
Il Milan ha effettuato un solo tiro nello specchio in questo incontro, dalla stagione 2004/05 ad oggi, i rossoneri non hanno mai concluso così poco in porta nel corso di un derby di Serie A.
Sassuolo – Spal doveva essere la partita del riscatto dopo la sconfitta dell’Olimpico per gli emiliani è così è stato.
Nel 5º derby di Emília Romagna nella massima serie, gli uomini di De Zerbi surclassano i biancazzurri con un secco 3-0, con una doppietta di Ciccio Caputo (la seconda in serie A) e un gol di Duncan (settimo gol in serie A), portandosi così a 6 punti in classifica.
Curiosità: 10 gol nelle prime quattro giornate rappresentano un record per il Sassuolo dopo le prime quattro partite giocate di Serie A.
Berardi ha partecipato a 7 dei 10 gol in questo campionato del Sassuolo (5 reti, 2 assist), il 70% del totale.
Bologna – Roma all’ultimo respiro…
Minuto 93: quando sembrava ormai finita, a deciderla è un gol di testa di Edin Dzeko.
Kolarov porta in vantaggio i capitolini con una delle sue magistrali punizioni, Sansone risponde su rigore. Poi ci pensa il bomber bosniaco (già 3 gol in questo campionato, 65º in serie A) a portare i giallorossi di Fonseca a quota 8 punti in classifica (imbattuta dopo quattro giornate) e a ridosso di Inter, Juventus e Napoli.
Curiosità: Per il Bologna quella di domenica pomeriggio con la Roma è stata la sconfitta numero 800 in serie A.
Dal suo arrivo alla Roma nel 2017/18, Kolarov ha realizzato sei gol su punizione diretta in Serie A: solo Lionel Messi ne conta di più nel periodo considerando i Top-5 campionati europei.
Lecce e Napoli tornano ad affrontarsi in serie A sette anni dopo l’ultima volta. Ma se senti Lecce-Napoli non può non ritornare in mente ai più appassionati quella che fu la partita del… “Matador”!
19 dicembre 2010, stadio San Paolo. Il Napoli di Walter Mazzarri ospita il Lecce: gara che non si sblocca fino al novantesimo minuto. Gli ospiti sfiorano il gol, ma un salvataggio pazzesco di capitan Gianluca Grava in pieno recupero sulla linea permette agli azzurri di salvare il risultato. Ma non è mai finita se in squadra hai un “mostro” come Edinson Cavani. L’ uruguagio riparte come un forsennato, scambia a trequarti campo con un compagno e, dopo una magica azione solitaria, lascia partire un bolide dalla distanza che si insacca all’incrocio dei pali: 1-0 per il Napoli, all’ultimo secondo: il pubblico napoletano è in delirio per uno dei gol più belli della storia recente partenopea.
La partita di ieri è stata praticamente a senso unico, con gli azzurri di Ancelotti che ne rifilano quattro ai salentini. Doppietta di Llorente (25º gol in serie A), gol di Fabián Ruiz (che come nello scorso campionato, ha segnato la sua prima rete stagionale in Serie A con un tiro da fuori area) e Insigne su rigore.
Per il Lecce gol della bandiera di Mancosu.
Curiosità: Come nella sua ultima partecipazione in Serie A, il Lecce ha perso le sue prime due gare casalinghe stagionali.
Andrea Rispoli ha giocato oggi la sua 100ª partita in Serie A.
Lorenzo Insigne ha raggiunto Christian Maggio (308) al settimo posto come presenze all-time con il Napoli e al nono posto Carlo Buscaglia come presenze in Serie A con i partenopei (237).
Sampdoria – Torino si incontrano per la 105ª volta in serie A.
Prima vittoria stagionale per gli uomini di Di Francesco, che lasciano finalmente lo 0 in classifica. Decide la 42ª rete in serie A di Manolo Gabbiadini.
Per gli uomini di Mazzarri è la seconda sconfitta consecutiva (non accadeva da maggio 2018), dopo quella rimediata in casa con il Lecce nel “monday night” di una settimana fa.
Curiosità: Vittoria casalinga numero 500 nella massima Serie per la Sampdoria.
Partita numero 2.500 del Torino in Serie A.
La Sampdoria ha ritrovato un gol su azione dopo 625 minuti in Serie A (ultima rete su azione il 5 maggio, Quagliarella contro il Parma).
Atalanta-Fiorentina per come si era messa, sembrava potesse essere la fine della lunghissima striscia negativa di zero vittorie per i Viola, e invece…
Doppio vantaggio fiorentino con un autogol di Palomino (su tiro di Chiesa) e soprattutto con il primo bellissimo gol in serie A di Franck “Scarface” Ribery (172º in carriera tra club e nazionale).
Ma gli orobici continuano a macinare gioco e nei minuti finali riacciuffano il pareggio: al minuto 83 dimezza lo svantaggio con una bella giocata dello sloveno Ilicic (73º gol in serie A), e all’ultimo secondo (minuto 95) con un tiro al volo del belga Castagne.
Montella allunga la sua striscia a 13 partite di fila in Serie A da allenatore senza vittoria: è la sua peggiore in carriera. La Fiorentina arriva invece a 18 partite di campionato senza vittoria in Serie A: i viola hanno fatto peggio solo nel 1938 quando arrivarono a 21.
La maledizione continua…
Quando Lazio – Parma aveva il sapore di scudetto…
Sul finire degli anni Novanta Parma e Lazio sono due superpotenze in lotta per i primissimi posti. Due i match che rievocano due romantici gol: 17 gennaio 1999, Parma-Lazio al Tardini. Un giovane Gianlugi Buffon, che difende i pali della squadra emiliana, non può nulla sul meraviglioso e indimenticabile gol di tacco di Roberto Mancini, con Vieri che nell’esultare gli urla la celebre frase “tu sei matto”. Era il super Parma di Thuram, Cannavaro, Veron, Crespo, e la Lazio si impose poi per 1-3.
Il secondo ricordo non può non essere quello del vibrante match del 26 settembre 1999. Il match dell’eurogol di Matías Almeyda, che riuscì ad infilare un gol al volo all’incrocio dei pali da più di 35 metri battendo un incolpevole Buffon. Il match terminò 2-1 per la Lazio di Eriksson, che a fine campionato vincerà il suo secondo storico scudetto.
La gara di ieri sera termina con un secco 2-0 laziale, con le reti di Immobile (102ª rete in serie A) e Marusic, alla sua quinta rete nella massima serie.
28 gol, tanti ricordi e tante emozioni: anche la quarta giornata di Serie A è andata in archivio.
Appuntamento alla prossima…