Domenica andrà in scena la 35ª edizione del GP del Giappone; finora 30 volte in passato si è corso a Suzuka, le altre quattro a Fuji. Famoso per essere uno dei luoghi di maggior culto e tradizione della F1, questo GP è il teatro dove si è assegnato più volte il titolo di campione del Mondo. Ben 12 volte infatti sono stati incoronati i piloti tra il 1976, con il successo di James Hunt, e il 2011, quando Sebastian Vettel ottenne il secondo titolo della carriera.
Dopo aver sofferto per la supremazia della Ferrari per tre GP consecutivi, la Mercedes si è rialzata nell’ultima gara a Sochi. Le Frecce d’Argento hanno infatti centrato una doppietta in Russia, conquistando i gradini più alti del podio per la prima volta dal circuito di Silverstone di luglio.
Nell’era della Power Unit, la Mercedes ha dominato in largo e in lungo nel GP del Giappone, ottenendo non solo la Pole position, ma vincendo tutti i cinque Gran Premi.
Quel che è certo è che sarà una grande battaglia tra i vincitori delle ultime due gare. Sarà come una lotta di Judo tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, gli unici due piloti attualmente in F1 ad aver messo le ruote davanti a tutti al termine delle Qualifiche sul circuito nipponico (quattro volte a testa). Il tedesco della Ferrari ha dalla sua un dato comunque importante: con ben 28 successi è infatti il pilota che ha vinto più volte in Asia nella storia della F1.
Grande attenzione sarà rivolta anche al talento del momento. Charles Leclerc è stato il primo ferrarista a ottenere quattro Pole position consecutive dai tempi di Michael Schumacher, che tra il 2000 e il 2001 si mise gli avversari alle spalle addirittura per sette gare di fila.
La scuderia di Maranello ha tuttavia un tabù da sfatare. Quello del Giappone è infatti il tracciato in cui la Ferrari aspetta da più tempo la vittoria, l’ultimo successo risale al 2004. A partire da quel trionfo di Schumacher, il cavallino rampante non ha più dettato legge nei successivi 14 GP.