La carovana di Formula 1 fa tappa in Messico, dove sul circuito di Hermanos Rodríguez si correrà domenica il 16° Gran Premio della stagione. Dopo la festa in Giappone per aver intascato il titolo riservato ai costruttori (il sesto di fila, eguagliando così la Ferrari), la Mercedes è pronta ad apparecchiare di nuovo la tavola, questa volta per il suo campione.
Lewis Hamilton potrebbe salire sul tetto del mondo per la sesta volta in carriera, portandosi così a -1 dal numero di trofei che fa bella mostra di sé nella bacheca di Micheal Schumacher.
I motori sono caldi; l’impresa per scrivere un’altra pagina nella storia della F1 è a portata di mano. Al pilota britannico, che gode di 64 punti di vantaggio sul compagno di squadra, Valtteri Bottas, basterebbe incrementare il divario a 78, al termine di questo Gran Premio, per aggiudicarsi il terzo titolo consecutivo. Il GP del Messico sarebbe così, per la terza stagione di fila, il crocevia decisivo per Hamilton di chiudere definitivamente i giochi iridati a proprio favore (nel 2016 vincendo il Gran Premio, nei due successivi conquistando certezza matematica e Mondiale). Soltanto Schumacher (5, 2000-2004), Juan Manuel Fangio (4, 1954-1957) e Sebastian Vettel (4, 2010-2013) hanno messo in fila più trofei in successione.
Ma la girandola dei record non finisce qui: in caso di successo, la Mercedes diventerebbe la quarta scuderia a tagliare il traguardo delle 100 vittorie nella storia della F1 (assieme a Ferrari, McLaren e Williams).
E gli avversari? C’è da scommettere che venderanno cara la pelle. Charles Leclerc scalpita e, in caso di pole position, diventerebbe il pilota della Ferrari ad averne centrate di più in un solo anno dal 2004 (otto con Schumacher); Max Verstappen, invece, ha vinto le ultime due gare in Messico, entrambe scattando dal secondo posto della griglia (nessuno ne ha mai vinti tre a Hermanos Rodríguez); Valtteri Bottas ha infilato tre vittorie nel 2019: record in un anno nella sua carriera in F1; infine, c’è lui, Sebastian Vettel che, sgomitando per tornare di nuovo sotto i riflettori, è reduce da una pole in Giappone, ma non ne mette in fila due consecutive dal 2018 (Bahrein-Azerbaigian). Insomma, gli ingredienti per uno spettacolo coi botti ci sono tutti. Ora non resta che dosare le emozioni.