Successo risicato in Champions contro la Lokomotiv Mosca, deludente pareggio in Serie A contro il Lecce. Nonostante sia ancora imbattuta, è una Juventus ancora in costruzione, che cerca di assimilare i concetti di Sarri al massimo livello. Capiti sì e messi in pratica sì, ma ancora con diversi limiti.
Lo dicono i numeri, basti pensare a quanto accaduto nell’anticipo di Serie A in quel di Lecce. La Juventus ha terminato la gara 1-1, segnando solo su rigore nonostante i record personali fatti registrare in questo campionato e in generale nell’anno solare 2019.
Sono stati ben 15 i tiri nel primo tempo, record nella Serie A in corso. Eppure zero goal, con l’unica rete della Juventus arrivata nella ripresa dagli undici metri. Non è tutto: i bianconeri hanno registrato un possesso palla del 70.8%, il mssimo in questo anno solare.
Dati simili a quelli avuti in Champions contro la Lokomotiv, in cui la Juventus ha trovato la rete solamente con l’estro di Dybala, prima abile a battare il portiere avversario da fuori area, e dunque pronto sulla respinta per effettuare il sorpasso e mettere in cascina tre punti di platino.
Sarri ha fatto capire alla Juventus cosa vuole da un suo team, ovvero possesso palla e spettacolo, unito ad un cinismo che sembra decisamente mancare. Crea tanto, ottiene pochissimo in queste ultime sfide. Rispetto al passato i nuovi dettami si stanno pian piano inserendo nella mentalità della squadra, abituata per anni ad un gioco e ad un modo di intendere la partita ben diverso.
Come noto a Lecce non era presente Cristiano Ronaldo, lasciato a riposo da Sarri in virtù dei tanti incontri ravvicinati: anche con il lusitano però la Juventus non è ancora riuscita ad avere continuità di vittorie senz dover soffrire. A due mesi dall’inizio della stagione, la Madama che i tifosi sognano è ancora lontana.