La Lazio in questa prima parte di stagione si sta confermando una squadra molto solida, ben allenata, in grado di dare fastidio a qualsiasi avversario quando i suoi interpreti girano al meglio.
Giocatori come Ciro Immobile, Joaquin Correa o Sergej Milinkovic Savic sono sempre in grado di sfornare la giocata decisiva in qualsiasi momento dell’incontro ma c’è un altro giocatore, un po’ meno reclamizzato rispetto ai tre sopracitati, altrettanto imprescindibile nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi.
Stiamo parlando di Luis Alberto, centrocampista spagnolo classe ’92, che in questo primo scorcio di stagione è tornato ad esprimersi su livelli altissimi, dopo la parentesi in chiaroscuro della precedente annata.
Luis Alberto non è certo una novità per chi segue il nostro campionato abitualmente, essendo già alla sua quarta stagione in serie A. Dopo un ambientamento non semplicissimo, in arrivo dalla Premier League via Liverpool e dopo essersi messo in mostra nel Barcellona B, ha fatto vedere tutto il suo potenziale nella sua seconda stagione in maglia biancoceleste, quando ha realizzato complessivamente 12 gol e 18 assist tra campionato ed Europa League.
Da quel momento abbiamo iniziato ad apprezzare quanto di buono si diceva sul suo conto senza che il giocatore fosse ancora riuscito a dimostrarlo, almeno ad alto livello. La straordinaria abilità in fase di raccordo tra centrocampo e attacco è ciò fa di Luis Alberto un calciatore speciale, in grado di garantire una qualità nell’ultimo passaggio con pochi eguali in Europa.
Dopo la scorsa annata interlocutoria, in cui il suo talento ha faticato ad imporsi con costanza ed è stato spesso offuscato, Luis Alberto è tornato prepotentemente alla ribalta come dimostrano i suoi numeri e le sue prestazioni.
Trascorse dodici giornate, in cui Simone Inzaghi lo ha impiegato sempre da titolare e per tutti i 90 minuti, ad eccezione della trasferta di Milano contro l’Inter, siamo già a quota 8 assist ed un gol realizzato. Meglio di lui, per quel che riguarda i passaggi decisivi, nel nostro campionato non sta facendo nessuno. In Europa bisogna scomodare un certo Kevin de Bruyne, giocatore chiave del Manchester City di Pep Guardiola.
Luis Alberto ha bisogno di avere il pallone costantemente tra i piedi per potersi esprimere al meglio e questo Inzaghi lo ha capito fin da subito, facendo passare praticamente ogni azione biancoceleste attraverso i suoi sapienti scarpini. Il resto lo fanno la sua abilità nello smarcamento, l’ottimo tempismo e una straordinaria visione di gioco, caratteristiche che gli permettono di vedere in largo anticipo la giocata decisiva da compiere.
Poi ci vuole anche la qualità nella giocata, ma quella non è mai stata e non sarà mai un problema per uno come lui, in grado di destreggiarsi abilmente sia col destro, suo piede preferito, che col sinistro, piede debole solo nominalmente.
In virtù delle sue caratteristiche Luis Alberto è un giocatore molto condizionante per la squadra di Inzaghi, e non potrebbe essere altrimenti. Quando gira lui tutta la squadra solitamente riesce ad esprimere il massimo potenziale viceversa, nei momenti in cui è meno brillante, la manovra risulta più prevedibile e le occasioni da gol latitano.
Quello che fino a qualche tempo fa si poteva considerare una sorpresa oggi è più che mai una certezza, indubbiamente da includere tra i migliori centrocampisti del nostro campionato.
A 27 anni Luis Alberto sembra aver raggiunto finalmente la piena maturità calcistica e l’imprevedibilità di ogni sua giocata fa sì che non si possa distogliere un attimo lo sguardo mentre il pallone è incollato ai suoi piedi, perché in quello successivo potrebbe essere solo da spingere in rete.
Con Ciro Immobile che sta segnando a raffica le prestazioni di Luis Alberto rischiano di passare un po’ sotto traccia, ma se volete capire realmente la qualità di gioco espressa dalla Lazio il primo a cui guardare è proprio questo ragazzo nato a San José del Valle, maestro dell’assist e giocatore chiave nell’economia della squadra.