Giocare se in città ci sono meno sedici gradi si può. Una temperatura glaciale, in una delle città più fredde del pianeta. Eppure la gara tra Astana e Manchester United, valida per la quinta giornata di Europa League, si è giocata regolarmente. Per alcuni guanti, maniche lunghe e calzettoni fino ai pantaloncini, per altri maniche corte.
Nonostante ad Astana nel pomeriggio si sia arrivati a -16 gradi, non c’è stato nessun problema nel disputare Astana-Manchester United, che ha visto tra l’altro i padroni di casa rimontare gli inglesi vincendo di misura la prima partita di questa competizione europea.
Shaw del Manchester United e tutti i giocatori della squadra kazaka, decisamente abituati al freddo di Astana, hanno giocato la gara a maniche corte, aiutati ovviamente dalla particolarità dell’impianto: questo, infatti, ha un tetto richiudibile attuo a far alzare la temperatura sotto di esso, rendendo possibile il match.
Astana, che nel corso del 2019 ha tra l’altro cambiato il nome cittadino in Nur-Sultan, ha voluto fortemente uno stadio di livello massimo per la sua città, in virtù di un movimento kazako in grande attesa e che nel corso delle ultime stagioni ha portato la squadra della capitale a lottare con le grandi d’Europa, anche in Champions.
Senza il tetto retrattile la gara tra Astana e Manchester United non si sarebbe potuta giocare, visto e considerando le difficoltà per chiunque si trovi a Nur-Sultan in questo periodo dell’anno. Basti pensare che i dirigenti dei Red Devils hanno intimato ai giocatori di non rimanere più di 10 minuti fuori da luoghi chiusi per evitare seri danni alla salute.
Nonostante il trucco per evitare di sentire totalmente i -16 gradi, al ritorno a Manchester, i 7 gradi della città inglese sembreranno caraibici in confronto a quelli kazaki. Non c’è il minimo dubbio.