Se ad Ancelotti il Napoli pare essere sfuggito di mano, probabilmente il presunto e clamoroso divorzio dopo il Genk non verrà digerito da tutti. E ci riferiamo allo spogliatoio, dove sono diversi i calciatori grati al tecnico emiliano.
Il ‘Corriere dello Sport’ prova a fare la conta delle pedine sulle quali Carletto ha puntato ‘senza se e senza ma’ per provare a dare slancio al proprio progetto. Come Meret, lanciato subito tra i pali a dispetto della giovane età e di una piazza piena di pressioni; o la sorpresa Di Lorenzo, capace di occupare la fascia come un veterano, o ancora i talenti del centrocampo.
La scelta di non acquistare mediani in estate è stato il chiaro intento, da parte di Ancelotti, di voler puntare tutto sulla qualità: e allora come immaginare il sorriso sui volti di Piotr Zielinski o Fabian Ruiz, impiegati con costanza dall’allenatore di Reggiolo e provati in più zone del campo?
Seppur con risultati altalenanti, polacco e spagnolo hanno rappresentato i cardini dell’idea di calcio voluta nei 18 mesi all’ombra del Vesuvio. Così come lo poteva diventare Hirving Lozano, pupillo di Ancelotti fin dai Mondiali 2018 e al quale è stata concessa una fiducia infinita.
Così come ad Arkadiusz Milik, difeso a spada tratta anche nei momenti più complicati quando la palla di entrare proprio non ne voleva sapere.
Senza dimenticare Fernando Llorente, scelto per caratteristiche ed esperienza proprio dal tecnico sul mercato degli svincolati in estate o un Elmas arrivato in punta di piedi e apparso già maturato sotto la gestione Ancelotti.
Tante pecche ma anche dei meriti: l’esperienza napoletana di Re Carlo sembra ai titoli di coda, scenario che nello spogliatoio può generare dispiaceri.