Juventus, consapevole del suo ruolo in qualità di football company e per rinnovare il proprio impegno sul tema, ha deciso di lanciare oggi 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani, una versione rinnovata e inedita del progetto “Un Calcio al Razzismo”.
Il programma educativo riconosciuto dall’Ufficio Scolastico Regionale e dedicato alle scuole secondarie di primo grado del Piemonte, in occasione della sua decima edizione si propone come un percorso didattico gratuito, modulare e interattivo, composto da tre lezioni autoconclusive:
Quale Razza? Per scardinare e superare il concetto di razza; Uguali e diversi. Per riflettere su come nascano Pregiudizi e Stereotipi; Io parlo… e non discrimino. Per comprendere il valore delle parole e come possano diventare un mezzo per discriminare.
Come riportato dal sito bianconero, L’obiettivo è rendere le giovani generazioni più consapevoli e responsabili del linguaggio adottato, per mezzo di attività formative e momenti di gioco. Come attraverso il supporto degli insegnanti e il coinvolgimento delle famiglie, ragazzi e ragazze saranno, invitati a tracciare a fine percorso quella linea che non bisognerebbe mai superare: il confine netto e distinto tra il rispetto e ogni inaccettabile comportamento discriminatorio.
Il progetto “Un Calcio al Razzismo” si inserisce nel perimetro di azione di Juventus Goals e va a completare il pilastro Education insieme a Fair People, la proposta educativa sviluppata per le scuole con l’intento di crescere una nuova generazione di persone che vogliono vivere nel rispetto verso gli altri e se stessi e a Juventus For Special@School, il progetto sportivo e di inclusione che mette in contatto studenti con gli atleti della squadra di Juventus For Special per abbattere insieme i preconcetti e le discriminazioni legate alla disabilità.
Contrastare il razzismo e la discriminazione è un impegno che richiede sforzi sostenuti e combinati da tutte le parti in causa: per questo motivo Juventus si rende disponibile al dialogo e alla condivisone con tutti gli stakeholder interessati al progetto affinché questo possa essere replicato e possa coinvolgere quanti più ragazze e ragazzi possibili.