Leonardo Bonucci è tornato a performare come ai vecchi tempi. Scenario tutt’altro che scontato, soprattutto considerando le ultime due stagioni. Eppure, la Juventus solitamente ha la capacità di saper rigenerare tutto e tutti. Insomma, il club sopra il giocatore. Sempre. E quando non è così, spazio alle decisioni drastiche.
Il centrale viterbese ha capito perfettamente la lezione, tanto da spingere giorno e notte affinché il rientro nel capoluogo piemontese si potesse concretizzare. Accontentato. Prima, mesi di nuovo apprendistato per tornare ad assaporare usi e costumi bianconeri. Dopo, il tempo del rilancio. Che sta andando in scena a pieni voti.
Da figliol prodigo a capitano, passando per oneri e onori. Il centrale azzurro ha accolto nel migliore dei modi la svolta targata Maurizio Sarri, proponendo fin da subito contributi qualitativamente eccelsi. Il tutto, accompagnando l’inserimento di Matthijs De Ligt, acquisto degli acquisti. Insomma, Bonucci ha saputo riconquistare il mondo Juve con professionalità e serietà, smussando alcuni angoli caratteriali.
Le reti nel campionato corrente sono già 3. Dato significativo per Leo, che non ne ha mai realizzate di più in una singola stagione di serie A. E non è un caso che, chiunque giochi al fianco del 19 bianconero, sforni solide prove. Anche se, complessivamente, i movimenti dell’intero reparto vanno ancora oliati chirurgicamente. Vedi, ad esempio, la rete della bandiera trovata dall’Udinese in pieno recupero; con Bonucci, però, in panchina.
Fresco di rinnovo fino al 2024, l’ex rossonero sotto la guida di Sarri propone già 21 presenze, con un solo turno di riposo conseguito a Leverkusen. Per il resto, imprescindibile: per caratteristiche e mentalità. Pensando in grande. Pensando da Bonucci.