Maurizio Sarri può sorridere, eccome. Dopo un’accurata fase di studio, e qualche esperimento qua e là, la Juventus nel fresco successo contro l’ Udinese ha capito di poter fare affidamento sul tridente pesante. Bramato dai tifosi. Accettato con entusiasmo dai calciatori. Perché la bellezza non va sottovalutata, a maggior ragione nel calcio moderno. Concetto ben compreso dagli uomini della Continassa che, alla ricerca di un’identità tattica differente, in estate hanno deciso di scommettere sull’ex tecnico del Chelsea.
Il pubblico dello Stadium si è divertito. Applausi a scena aperta a ogni magia di Dybala, cori personalizzati di supporto a Higuain, boati ai goal di Cristiano Ronaldo. Insomma, la domenica perfetta. Che sarebbe sfociata in un risultato ancor più pesante se solo non ci fosse stato Musso, ovverto l’unica certezza della formazione friulana in terra piemontese.
Sarri, pragmatico come non mai, non intende volare con la fantasia. La stessa che i tifosi della Juventus vorrebbero vedere con maggiore frequenza, ma attualmente proponibile solamente in determinate gare. Il tutto, valutando anche le caratteristiche degli avversari. Proprio come spiegato dal tecnico bianconero al termine dell’ultima vittoria:
Felicità coinvolgente per gli attaccanti della Signora, con storie completamente differenti. Basti pensare a Ronaldo che, solamente un mese fa, veniva sostituito per due volte consecutive con Lokomotiv Mosca e Milan, facendo inevitabilmente rumore. Ora, complice una condizione atletica migliore, il portoghese osserva la stagione da tutt’altra prospettiva: cinque goal di fila e tanta voglia di mettere le mani sulla Supercoppa Italiana. Ma c’è di più. C’è, ad esempio, che Cristiano non realizzava una doppietta in serie A da febbraio, chiaro segnale di come stia incominciando a trovarsi negli schemi sarriani.
Cosa dire, poi, di Dybala ? Niente gioia personale con l’Udinese, ma prestazione sontuosa. Tocchi all’insegna della pura classe, lavoro sporco e ampi margini di miglioramento sullo sfondo. Un po’ tuttocampista, un po’ Joya. Il giusto mix per continuare a pensare in grande dopo aver sfiorato l’addio in estate. Scenario che, prestazioni alla mano, avrebbe avuto del delittuoso.
Rimanendo in salsa albiceleste, spicca Higuain . Sempre più rifinitore, sempre meno cecchino. Può andare bene così, il goal non è più ossessione. Anzi, il Pipita si diverte a costruire assist sopraffini, una nuova specialità della casa che, alla lunga, in termini di convivenza del trio potrebbe dire molto. Se non tutto.