Vietato illudersi. Adrien Rabiot mantiene i piedi ben piantati al suolo, ma al tempo stesso inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. E se il campionato italiano propone usi e costumi differenti, occorre andare oltre di pensiero. Per conquistare la fiducia di Maurizio Sarri e, in generale, di tutta la Juventus.
La stima c’è. E, proprio per questo motivo, alla Continassa non intendono minimamente prendere in esame eventuali offerte. Che, ufficialmente, non sono arrivate. Tuttavia, non è un mistero che in Premier League il profilo sia dei più apprezzati, soprattutto da Carlo Ancelotti che ha avuto modo di allenarlo a Parigi e che ora cerca rinforzi per l’Everton. Insomma, timidi sondaggi. Destinati a naugrafare, in quanto da parte dei campioni d’Italia non ci sono aperture.
L’evoluzione della Signora passa dagli effettivi a disposizione. A gennaio, infatti, chi ha i buoni giocatori se li tiene stretti. A meno di offerte irrinunciabili. Dunque, occhi puntati anche sull’ex PSG, schierato nuovamente nell’ultima partita nel ruolo di mezz’ala destra. Risultati, ancora una volta, incoraggianti.
Tecnica, passo e personalità. Sullo sfondo, ampi margini di miglioramento. Perché Rabiot, giunto a 24 primavere, lavora per trovare la definitiva consacrazione. E sotto lo sguardo attento di Sarri, gli orizzonti tattici si stanno ampliando. Proprio come emerso nitidamente contro il Cagliari.
A differenza delle ultime uscite, il centrocampo della Juve è apparso più solido. Merito nel merito, il contributo del transalpino, che con i tempi giusti ha saputo dare ordine all’intero reparto. Optando, il più delle volte, per la scelta giusta. Cercando, nei momenti di stanca, di dare brio alla manovra con accelerazioni individuali.
Ora, il passo successivo: provare a diventare un titolare sul fronte mancino. Quando Bentancur rienterà dalla squalifica, s’intende. Perché senza Khedira, e con Emre Can più defilato nelle gerarchie, Sarri in Rabiot sembra aver trovato la giusta chiave di lettura nell’immediato.