Prima di riportarvi le intercettazioni tra Leonardo Bonucci e alcuni ultras della Juventus è necessario fare una premessa. Come riporta ‘Il Corriere dela Sera’, nell’estate del 2018, a cavallo dell’indagine “Last Banner”, che portò all’arresto di 12 tifosi della Vecchia Signora, la Digos decise di mettere sotto controllo i telefoni di Bonucci, che si apprestava al ritorno in bianconero dopo un anno al Milan.
Il motivo? La Polizia temeva indebite pressioni sul giocatore e voleva vederci chiaro. Da quelle intercettazioni non venne fuori nulla di penale, ma solo sei telefonate che rendono l’idea dell’aria che tirava, oltre a ricostruire l’inizio della seconda vita di Bonucci, in bianconero.
Questo recitava un testuale commento della Digos, durante le intercettazioni a Bonucci. Quello che segue è invece un messaggio di Leonardo Bonucci inviato a Fabio Trinchero, 48 anni, uno dei leader dei “Viking”, e tra i 29 indagati dell’inchiesta sorpa citata.
La risposta dell’ultras della Juventus non si fece attendere e subito si capì che tra le due parti poteva tornare la pace.
E allora come si spiega la protesta dei tifosi della Juventus dopo il ritorno di Leonardo Bonucci? La protesta si prolungò per svariate settimane, ma da un’altra intercettazone del difensore bianconero si scopre che i tifosi lo avevano usato solo come pretesto, per attaccare la società.
Chiude il quadro un’intercettazione di un dirigente della Juventus.