Implacabile, infinito, incredibile. E altri aggettivi con la I per lui, Immobile. Capocannoniere di Serie A, leader nella classifica della Scarpa d’Oro in giro per l’Europa, trascinatore di una Lazio che sogna lo Scudetto, a pochi passi dalla vetta occupata dalla Juventus. Lui, Ciro, guarda alla squadra, ma anche al record di marcature del campionato.
Nel 2016 Higuain fece l’impossibile, ovvero superare tutti i precedenti avversari, mettendo insieme 36 reti in un campionato di Serie A. Immobile è già a 23, con una media spaventosa che riesce a far impallidire anche quella ottenuta dal Pipita in maglia Napoli nel girone d’andata.
Per Higuain furono 18 goal nelle prime 19 gare, Immobile a è 23 in 19, con l’ultima che è in teoria appartenente al girone di ritorno, ma per la sua Lazio è la diciannovesima del torneo, vista la gara contro il Verona che verrà recuperare a breve per provare a mettere da parte la parola sogno e lottare realmente per lo Scudetto con Inter e Juventus.
Higuain aveva una media di poco inferiore al goal a partita, Immobile segna più di una rete a gara. Alla Messi, alla Cristiano Ronaldo. Capace di oscurare anche due come Werner e Lewandowski, autori rispettivamente di venti e diciannove marcature in Bundesliga. E comunque nei gradini più bassi del podio.
Qualcuno, probabilmente non Immobile, guarda ai dati fantascientifici di Messi e Ronaldo appartenenti al passato e sogna qualcosa del genere. Dura, durissima giocare un girone di ritorno equivalente, in cui l’attaccante di Inzaghi non solo non dovrebbe rallentare, ma eguagliare i goal dell’andata e magari migliorarli.
Del resto nel 2012 il Re di Barcellona, Messi, mise a segno 50 reti, mentre nel 2013 ”’solo”’ 46. Per l’argentino i due gironi d’andata si conclusero con 19 goal e dunque 28. E Ronaldo? Le sue migliori annate nel 2012 e nel 2015, con 21 e 30.
Immobile sta nel mezzo delle quattro stagioni, di corsa, pronto a riscrivere la storia d’Italia e chissà, d’Europa.