Quando nell’estate del 2017 si è trasferito al Club Tijuana, in pochi avrebbero probabilmente immaginato che quello di Juan Manuel Iturbe era solo un arrivederci. A due anni e mezzo da quello che sembrava dovesse essere un addio, l’attaccante argentino con passaporto paraguaiano, si appresta a fare il suo ritorno in Italia, per vestire questa volta la maglia del Genoa.
Quella di Iturbe è stata una carriera che sin qui è scivolata via tra tanti alti e bassi, ma l’approdo in rossoblù potrebbe rappresentare l’occasione giusta per il riscatto.
Arrivato per la prima volta in Italia nel 2013, quando fu il Verona a scommettere su un giovanissimo talento che in Argentina era stato già paragonato a Messi (‘Pulguita’ era uno dei suoi soprannomi’) e che poteva già vantare esperienze in club importanti come Cerro Porteño, Porto e River Plate, Iturbe ha impiegato pochissimo tempo a diventare uno dei pezzi pregiati della Serie A.
Un’annata vissuta da straordinario protagonista in gialloblù, condita da 8 goal in 33 presenze di campionato e soprattutto da grandi giocate sfornate sfruttando la sua arma migliore, la velocità, lo catapultarono nell’Olimpo dei giocatori più corteggiati della sessione di calciomercato dell’estate del 2014. Il resto è storia.
Per settimane l’attaccante fu centro di un serrato testa a testa a colpi di rilanci tra la Juventus e la Roma, il tutto fino al 16 luglio quando, mentre in molti attendevano solo la firma con i bianconeri, furono i giallorossi ad annunciare il suo acquisto a fronte di un esborso da 22 milioni di euro più altri 2,5 di bonus.
L’accoglienza nella capitale fu quella riservata ai grandi fuoriclasse, ma le cose non sono poi andate come in molti si sarebbero aspettati. Le prime uscite di colui che in quel momento era il secondo acquisto più oneroso dell’intera storia della Roma furono incoraggianti (per lui anche una rete allo Stadium proprio contro la Juventus in ottobre), ma qualche problema fisico di troppo e diverse prestazione sottotono, incanalarono subito la prima stagione sui binari sbagliati (37 presenze complessive e 4 goal).
Peggio andò nell’annata successiva quando relegato ormai al ruolo di riserva, nel gennaio del 2016 si trasferì al Bournemouth per una deludente parentesi inglese, prima di un nuovo ritorno a Roma ed un successivo nuovo prestito senza acuti al Torino.
Quello che è pronto ad affacciarsi nuovamente in Serie A è un Iturbe certamente più maturo e con meno pressioni addosso. Le ultime due stagioni le ha vissute in Messico, dove con il Club Tijuana ed il Pumas ha dimostrato di non aver perso la sua velocità, ma anche di non aver affinato la confidenza con il goal.
Nessuno quello realizzato con i Rojinegros, mentre meglio è andata con l’UNAM (10 in 58 presenze complessive, 6 dei quali nella Liga MX), il tutto accompagnato dalla sensazione di poter dare ancora qualcosa a buoni livelli.
In questa annata, ha totalizzato nel massimo campionato messicano 18 presenze, 6 delle quali da titolare, condite da 2 goal. Il suo allenatore, l’ex Real Madrid Michel, l’ha sfruttato soprattutto come alternativa nel suo 4-3-3, sistemandolo prevalentemente in alto a destra, ma all’occorrenza anche da punta centrale.
Il Genoa è pronto a scommettere su un giocatore in cerca di rilancio e di rivincite e, sebbene la folle estate del 2014 è oggi solo un lontano ricordo, chissà che a 26 anni l’ormai ex ‘Pulguita’ non possa avere ancora i colpi in canna per aiutare il Grifone a scalare la classifica e guadagnarsi la permanenza in Serie A.