Che Ante Rebic giocasse il Derby di Milano era destino, scritto nelle stelle del calciomercato. Il calciatore del Milan ha assaggiato la stracittadina già nel girone d’andata, anche se la partita di domenica sera avrà tutto un altro sapore per lui. Anche perché la sconfitta per 2-0 con le firme di Brozovic e Lukaku vuole essere dimenticata al più presto dal Diavolo.
Il calciatore croato ex Eintracht a settembre non era infatti ancora ‘calato’ nella parte rossonera fino in fondo e, a dire il vero, non lo è stato praticamente fino a Natale. Stefano Pioli lo ha però saputo aspettare, lui ha saputo integrarsi alla Serie A e adesso Ante Rebic è uno dei giocatori in assoluto più in forma del Milan.
Tanto che dovrebbe giocare il Derby dal primo minuto e, anche se dovesse partire dalla panchina, sarà probabilmente la prima freccia nella faretra di Stefano Pioli a partita in corso. Potrebbe giocare al posto di Rafael Leao in coppia con Ibrahimovic o, se lo svedese non dovesse recuperare (opzione che appare improbabile), in coppia proprio con il giovane portoghese.
Un’altra alternativa sarebbe anche quella di vederlo largo a sinistra, come esterno del centrocampo a quattro al posto di uno tra Bonaventura e Calhanoglu. Questa è una anche delle maggiori virtù di Rebic: la duttilità.
In buona sostanza, in un modo o nell’altro l’Inter si troverà di fronte Ante Rebic, che soltanto nel mese di agosto invece sembrava dover diventare un nuovo giocatore nerazzurro.
Inter ed Eintracht avevano infatti imbastito una trattativa, visto che i nerazzurri trovavano difficoltà a chiudere l’acquisto di Dzeko dalla Roma. Si parlava anche di una cifra totale di circa 40 milioni di euro per il trasferimento di Rebic, che poi invece l’ultimo giorno di mercato passò al Milan.
Il resto è storia recente, con Rebic praticamente fuori dai radar di Giampaolo e da quelli di Pioli nel suo primo periodo rossonero. Adesso invece, dalla vittoria contro l’Udinese in poi, il croato è uno dei punti cardine del Milan.
E come detto lo potrà far vedere anche contro l’Inter, contro quello che poteva essere il suo presente, anche se quella di Antonio Conte è la migliore difesa del campionato fino a questo momento e non sarà certo facile lasciare un’impronta.