E’ stato uno dei grandissimi protagonisti della sessione invernale di calciomercato e sarà una delle stelle più attese del Derby della Madonnina che andrà in scena a San Siro domenica sera. Christian Eriksen, dopo un gennaio vissuto sotto ai riflettori è pronto a riprendersi le luci della ribalta.
L’Inter punterà anche sulle giocate del suo nuovo gioiello per provare a prendersi quei punti che sarebbero importantissimi per la corsa che porta dritta allo Scudetto, eppure le cose sarebbero potute andare in maniera molto diversa se solo in passato il Milan avesse avuto la forza di puntare su quello che oggi è ritenuto uno dei migliori centrocampisti del panorama calcistico europeo.
Eriksen si prepara infatti da affrontare la sua prima stracittadina meneghina, ma ne avrebbe potute giocare molte altre e con la maglia rossonera addosso. Sì perchè il campione danese oggi per il Milan rappresenta non solo un avversario da superare, ma anche un rimpianto. Per ben due volte infatti è stato vicino ad approdare alla corte del Diavolo e in altrettante occasioni il Milan ha deciso di non affondare il colpo.
La prima risale all’estate del 2008 quando un giovanissimo Eriksen iniziò ad attirare su di se le attenzioni dei più importanti club europei. All’epoca era la stella del settore giovanile dell’Odense e dopo un provino con il Barcellona, nel quale impressionò ma non al punto di convincere i blaugrana a fare un esborso importante, arrivò a Milanello per giocarsi le sue chance. I dirigenti rossoneri rimasero impressionati dalle qualità di un ragazzo che sembrava avere tutto per sfondare ma, nonostante il breve periodo di prova fosse stato superato a pieni voti, quei giorni rimasero i suoi unici con la maglia del Milan addosso. Allora si disse che gli 800mila euro chiesti dall’Odense rappresentavano una cifra troppo elevata per un giocatore di appena sedici anni e che quindi i rossoneri preferirono virare su un altro talento che però poi non è mei riuscito ad esplodere in maniera definitiva e a crearsi quella carriera che in molti gli avevano prospettato: Alexander Merkel.
Il Milan sfiorò di nuovo Eriksen nell’estate del 2013, ma questa volta in un contesto del tutto diverso. Sfumato l’approdo a Milano, il talento danese trovò nell’Ajax il club pronto a scommettere su di lui. Nei cinque anni vissuti ad Amsterdam riuscì a dimostrare che i soldi versati nelle case dell’Odense erano stati spesi più che bene e la sua valutazione era enormemente cresciuta.
I Lancieri si trovarono costretti a mettere sul mercato un gioiello che l’anno successivo sarebbe andato in scadenza di contratto ed il Milan, che mai aveva dimenticato quel ragazzo sedicenne che tempo prima era sbarcato a Milanello, fiutando l’affare pensò bene di intavolare una trattativa. La fumata bianca sembrò anche ad un passo per diverse settimane, Galliani aveva sfondato anche il muro dei 10 milioni di euro pur di arrivare al giocatore ma, quando ormai si attendevano solo gli ultimi passi formali, l’inserimento di varie big nella corsa per il danese, diede vita ad una vera e propria asta dalla quale i meneghini preferirono sottrarsi. Il resto è storia.
Il Milan, nonostante potesse già contare su un reparto avanzato composto dai vari Balotelli, Robinho, Pazzini, El Shaarawy e Niang, preferì virare su un’altra punta e riportò alla base un altro giocatore che già conosceva benissimo perché era cresciuto nel suo settore giovanile: Alessandro Matri.
L’attaccante, che era reduce dalle buonissime stagioni vissute con la maglia della Juventus, tornò in rossonero il 30 agosto 2013 a fronte di un esborso da circa 12 milioni di euro, ovvero più o meno la stessa cifra che in quegli stessi giorni era stata incassata dalla cessione di Kevin-Prince Boateng allo Schalke 04.
Matri collezionò 18 presenze complessive, condite da un solo goal, prima di trasferirsi in prestito alla Fiorentina nel gennaio 2014 e continuare poi la sua carriera lontano dal Milan. Nel frattempo, i rossoneri per il ruolo di trequartista avevano preferito puntare sul ‘figliol prodigo’ Kakà ed Eriksen si era accasato al Tottenham a fronte di un esborso da parte dei londinesi di circa 13,5 milioni di euro.
Quello che aveva tutte le carte in regola per diventare uno dei giocatori più importanti della storia recente del Milan, domenica sera sarà uno degli avversari più temuti. Quella tra i rossoneri ed Eriksen è stato un amore mai sbocciato che oggi dalle parti di Milanello si è probabilmente trasformato in rimpianto.