Quest’anno il Bologna è una delle squadre che stanno facendo vedere il miglior calcio in Italia, grazie ad un gioco sempre propositivo voluto da Sinisa Mihajlovic, che concede parecchio in fase difensiva ma crea numerose occasioni da gol in ogni partita.
La mancanza di una prima punta di alto livello si fa sentire, dal momento che molte delle occasioni create non vengono sfruttate a dovere, anche se in questa stagione c’è un esterno offensivo che sta provando in tutti i modi a sopperire a tale mancanza: è Riccardo Orsolini, arrivato a Bologna nel Gennaio del 2018 e autore, sino a qui, della migliore stagione della sua carriera.
La crescita di Orsolini è stata graduale, come quella di tutto il Bologna, ed è iniziata la scorsa stagione quando c’è stato l’avvicendamento in panchina tra Filippo Inzaghi e Sinisa Mihajlovic. Fino a quel momento la squadra faticava enormemente ad esprimere gioco, non a caso era in piena zona retrocessione, ed il talento di Orsolini era imbrigliato e sfruttato nel peggiore dei modi.
Spesso utilizzato fuori posizione e mai considerato un vero titolare della squadra, Orsolini veniva visto come un giovane di talento non ancora pronto per imporsi nel massimo campionato. Le cose, come detto, cambiano con l’arrivo del tecnico serbo, il quale lo rende immediatamente un titolare inamovibile della squadra. Scelta piuttosto saggia e logica, dal momento che il centrocampista offensivo nato ad Ascoli Piceno si dimostra uno dei pochi in squadra in grado di fare da subito la differenza, in virtù dell’ottima tecnica di cui dispone.
Mihajlovic ha il merito di cucirgli addosso una posizione che sembra perfetta per esaltarne le qualità: partendo da esterno destro dietro alla punta, in un 4-2-3-1, Orsolini può dare libero sfogo alle sue accelerazioni palla al piede, al suo dribbling, alla sua abilità nel convergere verso il centro per poi lasciar partire l’ottimo mancino di cui è in possesso.
Riccardo Orsolini ripaga immediatamente la fiducia del tecnico ed è autore di una seconda parte di stagione, quella passata, di altissimo livello conclusasi con otto reti all’attivo e, soprattutto, un contributo fondamentale alla salvezza del Bologna.
Confermarsi però, si sa, è sempre molto difficile soprattutto se sei ancora giovane e Orsolini, lo ricordiamo, è un classe ’97 con un’intera carriera davanti. Nel frattempo il Bologna riscatta interamente il suo cartellino, di proprietà della Juventus, rendendolo di fatto uno dei giocatori cardine nella nuova stagione, quella che stiamo vivendo.
Il numero 7 del Bologna risponde alla grande e già dalle prime prestazioni si capisce come non solo non voglia interrompere la crescita costante a livello individuale ma sia del tutto intenzionato a prendersi per mano i rossoblu, da autentico trascinatore.
Lui e Rodrigo Palacio, nella prima parte di stagione, sono assolutamente imprendibili, non danno punti di riferimento alle difese avversarie e soprattutto parlano la stessa lingua calcistica. Le incursioni di Orsolini palla al piede sono devastanti e fondamentali per creare la superiorità numerica, soprattutto contro le squadre asserragliate nella propria area di rigore.
C’è anche un altro aspetto in cui RO7 è cresciuto esponenzialmente, ossia la freddezza e l’abilità davanti alla porta. Non si può certo definire un bomber, intendiamoci, ma se fino a questa stagione concretizzava solo una parte minoritaria delle occasioni da gol che gli si presentavano quest’anno le cose sembrano andare in maniera diversa.
Abbiamo già ricordato come l’assenza di un goleador di razza sia un grosso problema per i felsinei, Palacio è un grandissimo giocatore, evoluto e intelligente a livello tattico come pochi nel nostro campionato, ma non gli si può certo chiedere di segnare quindici gol a stagione all’alba dei 40 anni; in questo senso l’apporto in zona gol di Orsolini diventa quanto mai imprescindibile, considerando che nemmeno Soriano o Sansone sono delle macchine da gol, per usare un eufemismo.
Di pari passo con le ottime prestazioni nel Bologna è arrivata anche la prima chiamata in Nazionale. Mancini ha convocato per la prima volta Orsolini nell’Aprile dell’anno passato e lo ha fatto esordire il 18 Novembre contro l’Armenia. La risposta non poteva essere migliore: uno degli 8 gol rifilati agli armeni porta infatti la sua firma.
Stando a quanto si legge e si sente in questi giorni la Juventus starebbe valutando l’ipotesi di riportare alla propria corte il giocatore ad un prezzo agevolato, rispetto al reale valore di mercato del calciatore che è inevitabilmente lievitato, in virtù di un accordo non scritto, e ufficialmente smentito in più occasioni, con il Bologna.
A noi, di questo, interessa il giusto, quel che più ci importa è continuare ad ammirare le prodezze di uno dei talenti più interessanti che si stanno mettendo in mostra nel nostro campionato. Anche se, forse, definirlo talento oggi è alquanto riduttivo. Riccardo Orsolini è già a tutti gli effetti la stella del Bologna.