Nei giorni di incertezza e paura per le conseguenze portate dal Coronavirus, il calcio italiano è alle prese anche con un’altra questione che non riguarda direttamente l’epidemia ma, nel suo piccolo, gode di una certa importanza.
Sabato 7 marzo alle ore 18 si dovrebbe disputare Atalanta-Lazio: il condizionale è d’obbligo, visto che la società bergamasca ha formalmente chiesto di anticipare l’incontro al venerdì per avere un giorno in più di riposo prima del ritorno degli ottavi di finale di Champions League in programma a Valencia martedì 10.
La Lega Calcio ha rimandato la decisione ai due club che devono trovare un accordo: qualora non ci fosse, sarebbe la stessa Lega a risolvere la questione in prima persona, eventualità al momento molto probabile.
Sì, perché come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, il presidente biancoceleste Claudio Lotito non sembra favorevole all’anticipo che eliminerebbe un giorno di riposo, forse decisivo nella lotta Scudetto di cui la squadra di Simone Inzaghi è una delle protagoniste insieme a Juventus ed Inter.
L’Atalanta però conta di spuntarla sulla base dell’articolo 29 della Lega che prevede che “le società associate che debbano disputare gare di competizioni ufficiali dell’Uefa possono chiedere al presidente della Lega Serie A l’anticipazione o la posticipazione delle proprie gare di campionato in conformità ai criteri stabiliti annualmente dal Consiglio”.
Una data, quella del 7 marzo, che in precedenza era stata accettata sia da Atalanta e Lazio per un solo motivo: entrambe speravano ovviamente di proseguire il rispettivo cammino in Coppa Italia e di conseguenza l’imposizione è venuta a cadere, ora che in quella settimana non sono previsti altri impegni.
Un trattamento che l’Atalanta si aspetta di ricevere come accaduto nel caso del Napoli che ha giocato venerdì sera a Brescia in vista dello scontro col Barcellona di martedì; anche la Juventus scenderà in campo col Lecce venerdì 13 marzo, cinque giorni prima del ritorno degli ottavi col Lione.