Aumentano le dimensioni della bufera scoppiata in Inghilterra dopo la sentenza dell’UEFA che ha deciso di escludere il Manchester City dalla Champions League e dalle altre competizioni europee nelle prossime due stagioni, comminando anche una multa salatissima di 30 milioni di euro.
I ‘Citizens’ hanno annunciato il ricorso al TAS di Losanna ma, a quanto pare, questa non sarà l’unica delle preoccupazioni: ‘La Gazzetta dello Sport’ ha svelato l’inchiesta portata avanti dal sito ‘The Athletic’ secondo cui i club della Premier League avrebbero dato vita ad una ‘class action’ contro la società campione d’Inghilterra in carica.
La tesi sostenuta è quella che la violazione delle norme in merito al ‘pompaggio’ delle cifre ricevute dagli sponsor avrebbe alterato anche i tornei domestici con un conseguente innalzamento dei prezzi dei cartellini dei giocatori, ‘drogando’ il mercato interno.
La richiesta è chiara: revoca dei titoli vinti dal Manchester City nel quadriennio 2012-2016 messo nel mirino dall’UEFA, periodo in cui arrivò la vittoria della Premier League 2013/14 e di due edizioni della Coppa di Lega (2013/14 e 2015/16). Niente retrocessione, pena considerata eccessiva.
In un’intervista rilasciata alla tv del club, l’amministratore delegato Ferran Soriano ha minimizzato la vicenda sottolineando l’innocenza dei dirigenti e una presunta fuga di notizie durante il processo: se basterà per consentire al Manchester City di uscirne completamente pulito lo scopriremo nelle prossime settimane.