Per spiegare Josip Ilicic, basta guardare il gol segnato contro il Lecce domenica scorsa, perché in quel gol c’è davvero tutto quello di cui c’è bisogno per raccontare il numero 72 dell’Atalanta.
Il Papu Gomez entra in area di rigore, e fa partire un diagonale, che il portiere del Lecce Gabriel respinge verso il centro.
Ilicic è il più veloce ad arrivare sul pallone, e davanti a lui ci sono la porta, ormai spalancata visto che Gabriel è a terra, e tre difensori avversari. Novantanove giocatori su cento, in quella situazione, tirerebbero di prima intenzione verso la porta, cercando di infilare il pallone in rete al più presto.
Certo, ma Josip Ilicic non è uno degli altri novantanove. Ilicic quel pallone lo controlla con uno stop felpato, delicatissimo. Un movimento unico che gli permette di spostarsi il pallone sul suo amato sinistro, e, contemporaneamente, di mandare per le terre i tre difensori del Lecce.
Con quel controllo poetico Ilicic ha preso in giro tutti, e si è aperto la strada verso la porta. A quel punto, non gli resta che depositare il pallone in rete, e correre ad esultare.
Ecco, correre, ma non troppo. Perché lo sloveno è sempre stato così, uno di quei talenti che non riescono ad accendersi a pieno regime, uno di quei calciatori che sono stati baciati in fronte dal Dio del Pallone, ma che non sempre riescono a mettere in campo la stessa intensità, non sempre riescono ad andare al massimo. Forse, è un po’ il destino di tutti i calciatori di questo tipo.
Quest’anno, però, Josip Ilicic sembra aver cambiato passo, visto che le sue prestazioni si sono alzate di livello e soprattutto sono arrivate con una continuità alla quale non eravamo abituati: 17 gol e 9 assist in 28 partite fino a questo momento, un bottino che, già ad oggi, rappresenta il migliore della carriera dello sloveno.
Josip Ilicic è arrivato in Italia nell’agosto del 2010, acquistato dal Palermo dopo che i rosanero lo avevano incrociato con il Maribor in Europa League. Una sorta di amore a prima vista.
25 gol in tre stagioni con la maglia del Palermo, prima di passare alla Fiorentina, dove in 4 stagioni mette a segno 37 gol, per poi trasferirsi, nell’estate del 2017, all’Atalanta. Ed è a Bergamo, con Gasperini, che Josip Ilicic sembra trovare il suo habitat ideale.
Lo sloveno ha la duttilità per giocare in tutti i ruoli dell’attacco della Dea, riesce a svariare e a muoversi tra le linee degli avversari, seminando il panico e mandando in porta i compagni.
Un vero e proprio genio con la licenza poetica, diventato sempre più indispensabile per il Gasp, che non può più farne a meno. A 32 anni, per Josip Ilicic è arrivata l’età della maturità definitiva, e noi, fortunatamente, siamo qui a godercelo.