L’ennesimo dietrofront di un giocatore che ha spesso regalato colpi di scena in sede di calciomercato: l’estate del 2017 sarà ricordata come la vera e propria svolta nella carriera di Josip Ilicic, che rifiutò all’ultimo la Sampdoria per vestire la maglia dell’Atalanta.
“Cose che capitano, niente è sicuro finchè non c’è la firma. Per fortuna è arrivata l’Atalanta. Ho capito in un secondo che l’Atalanta era il posto giusto per me. Vado là, perché oltre a giocare l’Europa League l’Atalanta è una società che mi è sempre piaciuta, per la tifoseria, per lo stadio”, affermò l’attaccante sloveno nel luglio del 2017 dopo aver firmato per i nerazzurri.
Un cambio di direzione last minute che fece infuriare la società blucerchiata, con cui Ilicic aveva già fissato le visite mediche: era tutto fatto, ma metre il presidente Ferrero esprimeva la sua amarezza lo stesso giocatore effettuava i test con un’altra squadra, quell’Atalanta che lo avrebbe poi reso grande.
“Sono rimasto basito. Auguro ogni bene all’Atalanta e al signor Ilicic. Prima di essere calciatori bisogna essere uomini. Inoltre, consiglio al suo agente, il tale signor Ruznic, di smetterla di giocare al mercante in fiera. Meno male che nel calcio la gente così è rara. La correttezza non è un optional”, la furiosa reazione del patron Ferrero.
Ilicic accettò il sorpasso dell’Atalanta, che metteva sul piatto un ingaggio maggiore e un’offerta più alta per la Fiorentina: la Dea versò 5,5 milioni alla Viola assicurandosi un giocatore che avrebbe cambiato negli anni a venire lo scenario del proprio reparto offensivo.