Buon compleanno ad Alvaro Recoba, che compie oggi 44 anni: con la maglia dell’Inter ha segnato una vera e propria era facendo innamorare il presidente Moratti ma anche i tanti tifosi nerazzurri che ammiravano il suo sinistro incantato sul prato di San Siro.
Un talento spesso indolente, discontinuo e fuori dagli schemi: il ‘Chino’ fece però innamorare un’intera generazione a tal punto da diventare il giocatore più pagato al mondo nel periodo dal 2001 al 2003 con un ingaggio da ben 7,5 milioni di dollari all’anno.
Arriva in nerazzurro nell’estate del ’97 e diventa ben presto il pupillo del presidente. Il 31 agosto di quell’anno non resterà nella memoria dei tifosi come il giorno del debutto di un certo Ronaldo, ma come quello delle magie di Recoba contro il Brescia.
Entra in campo a venti minuti dalla fine e si presenta così: un sinistro da fermo dai 30 metri che toglie le ragnatele all’incrocio, cinque minuti dopo pennella una punizione incredibile sull’altro incrocio. Signori e signore, ecco il ‘Cholo’.
Arriverà poi un goal da centrocampo contro l’Empoli destinato a restare nei migliori archivi nerazzurri, insieme a tante altre magie. Arriveranno però anche molte brutte prestazioni, figlie di un talento incostante e indolente: saranno 71 le reti segnate in 261 presenze totali al termine della sua avventura, con la sensazione che un talento del genere avrebbe potuto e dovuto dare molto di più al nostro calcio.
Uno dei più grandi talenti inespressi del primo decennio del nuovo millennio, capace nonostante tutto di lasciare una traccia indelebile negli amanti dell’estetica. Probabilmente uno dei più grandi mancini nella storia di questo sport: quel sudamericano atipico dagli occhi a mandorla che per due anni restò nell’olimpo dei ‘paperoni’ del calcio.