Il 27 Agosto 1999 lo Stadio Louis II di Monaco è il teatro affascinante di uno degli spettacoli più belli che il calcio di fine anni novanta potesse offrire: da una parte la Lazio di Sven-Goran Eriksson, dall’altra il Manchester United di Sir Alex Ferguson.
Il palcoscenico è quello della Supercoppa UEFA, la competizione che mette di fronte la squadra vincitrice della Coppa delle Coppe e quella che ha alzato al cielo la Coppa dalle grandi orecchie.
I biancocelesti del presidente Cragnotti sono un autentico squadrone e nonostante la cessione di Vieri, avvenuta un paio di mesi prima, all’inizio della sessione estiva di mercato, possono contare su un organico di assoluto valore. Basta citare qualche nome per capire che una squadra del genere può spaventare chiunque.
A difendere i pali c’è Marchegiani, nel reparto difensivo accanto ad Alessandro Nesta, la cui sola presenza sarebbe più che sufficiente per imbastire una retroguardia di livello, troviamo Mihajlovic, Negro e Pancaro.
È a centrocampo però che la Lazio, questa Lazio, fa letteralmente spavento: Nedved, Almeyda, Veron e Stankovic. Quattro fenomeni assoluti, complementari, in grado di garantire corsa, qualità e quantità a profusione.
Basti pensare che giocatori del calibro del Cholo Simeone e Sergio Conceição partono dalla panchina in questa finale per capire il livello della mediana biancoceleste, che senza azzardare troppo si può definire una delle migliori in assoluto che si siano mai viste a livello di club.
Il compito di giostrare tra centrocampo e attacco, senza particolari vincoli tattici, spetta a Roberto Mancini, la cui classe non dobbiamo certo raccontarvela noi. Davanti Simone Inzaghi viene preferito a Marcelo Salas per sostituire il partente Bobo Vieri.
Dall’altra parte, come detto, ci sono i Red Devils, mica una squadra qualunque, oltretutto in una delle migliori versioni della loro gloriosa storia. Stam, Keane, Beckham, Scholes, Cole, Solskjaer e chi più ne ha più ne metta. C’è anche Ryan Giggs, anche in questa finale parte dalla panchina.
La squadra di Ferguson nella stagione precedente ha vinto la Premier League, la FA Cup e soprattutto la Champions League, nell’indimenticabile finale vietata ai deboli di cuore contro il Bayern di Monaco.
Alla vigilia della sfida, non potrebbe essere altrimenti, i favoriti d’obbligo sono gli inglesi ma il guru scozzese, che siede su quella panchina da ormai diversi anni, sa benissimo che avere la meglio sulla Lazio non sarà impresa affatto facile.
Il 4-5-1 disposto da Eriksson garantisce infatti solidità, equilibrio e ottimo controllo degli spazi in campo, il resto è affidato alla qualità dei giocatori, che come abbiamo visto è elevatissima.
La gara inizia e i biancocelesti dimostrano di saper tenere il campo a meraviglia e di non aver alcun timore reverenziale al cospetto degli “Invincibili” dello United. Dopo poco più di 20 minuti di gioco una tegola sembra abbattersi sulla Lazio, quando Inzaghi è costretto ad abbandonare il terreno di gioco in seguito ad uno scontro con il gigante olandese Stam. Al suo posto entra il Matador, Marcelo Salas, uno che non si può certo definire panchinaro ed infatti di lì a pochi minuti sarà subito decisivo.
Al minuto 35 l’azione che decide la gara: lancio da dietro di Pippo Pancaro, sponda di testa di Mancini per Salas che in un batter d’occhio controlla e fulmina van der Gouw, l’unico anello debole della squadra inglese, costretto a difendere la porta a causa dell’indisponibilità di Peter Schmeichel. Lazio in vantaggio.
Nesta nel prosieguo della partita è semplicemente monumentale ed il centrocampo biancoceleste brilla in ogni sua stella. Lo United ci prova ma nelle poche volte in cui riesce a tirare verso lo specchio della porta Marchegiani risponde presente.
La Lazio solleva la Supercoppa UEFA a pieno merito e anche Alex Ferguson, quando negli anni a venire viene chiamato a fare un bilancio della propria incredibile carriera, a chi gli chiede se abbia o meno qualche rimpianto risponde: “Sì, non aver vinto la Supercoppa del ’99, ma quella Lazio era la squadra più forte del mondo”. D’altra parte quando sei abituato a vincere sempre le poche volte in cui esci dal campo sconfitto te le ricordi bene.
Quella del 27 Agosto del ’99 è stata una vittoria storica per la Lazio, il primo passo di un’annata che proseguirà in modo trionfale e si concluderà con la vittoria dello Scudetto a fine stagione.