Otto anni dopo, in Inghilterra – ma non solo – quella partita se la ricordano tutti. Ma proprio tutti. 90 minuti entrati di diritto nella storia non solo del Manchester City, che battendo per 3-2 il QPR ha conquistato il titolo dopo 44 anni d’astinenza, ma della stessa Premier League. Perché emozioni del genere raramente si erano viste.
Apre Zabaleta al termine del primo tempo, ma il QPR non demorde e, nella ripresa, segna due volte: prima con Djibril Cissé, ex attaccante della Lazio, poi con Mackie. Il tutto nonostante l’espulsione comminata al bad boy Barton. Ma nel finale accade l’imprevedibile: Dzeko segna il 2-2 al 1′ di recupero e poi, negli ultimissimi secondi, Aguero batte Kenny completando una rimonta ai limiti dell’assurdo.
Tutto visto e rivisto. Emozioni entrate nella storia recente del City. Eroe di quel pomeriggio: Sergio Aguero, naturalmente. Protagonista secondario: Mario Balotelli. Entrato dalla panchina a un quarto d’ora dalla fine al posto di Tevez e decisivo, con un passaggio perfetto per il Kun. Un episodio che, qualche anno dopo, lo stesso Aguero ha raccontato entrando nei dettagli.
E Balotelli? Nel post partita era l’immagine della serenità.
Il resto è storia. Il Manchester City ne avrebbe vinte altre tre, di Premier League: nel 2014, nel 2018 e nel 2019. Ma la prima volta è sempre la prima volta. Specialmente per com’è arrivata. E specialmente per un club che, negli anni precedenti, aveva dovuto perfino subire l’onta di una retrocessione nella terza serie inglese.