Come prevedibile, nella serata di ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato la proroga delle misure restrittive fino al prossimo 3 maggio, valide ovviamente anche per il mondo dello sport e, di riflesso, del calcio.
Prima di quella data non sarà possibile per gli atleti allenarsi all’interno dei vari centri sportivi, ragion per cui appare plausibile il giorno del 4 maggio come quello giusto per la ripresa delle normali attività di calciatori e allenatori.
Ipotesi caldeggiata anche dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, con una lettera aperta inviata a ‘Il Mattino’.
Dal canto loro, le società di Serie A si sono cautelate richiamando quei giocatori partiti per l’estero: molti di loro sono già rientrati in Italia e, come da protocollo, dovranno osservare altri 14 giorni di isolamento. Coloro che non sono ancora rientrati (nell’Inter è il caso di Godin) lo faranno entro e non oltre la giornata di Pasquetta.
In attesa che il campionato possa ripartire (a tal proposito si parla del 30 maggio o del 2 giugno) i club potranno dedicarsi alla completa sanificazione dei centri d’allenamento, sfruttando il tempo a disposizione per attenersi alle regole di sicurezza quanto mai necessarie per evitare la diffusione del rischio di nuovi contagi da Coronavirus.
Inoltre, come stabilito dalla Commissione medica della FIGC, alla ripresa degli allenamenti ci sarà particolare attenzione dal punto di vista clinico per quei calciatori contagiati e poi guariti, i quali saranno seguiti da vicino secondo dei protocolli specifici e adeguati alla gravità dell’infezione subita.