Occhi puntati su Paulo Dybala, occhi puntati sul maledetto coronavirus. Tra indiscrezioni provenienti dalla Spagna e la realtà dei fatti, con un quadro complessivo ancora in divenire.
L’annuncio che ha certificato la positività dell’argentino è arrivato lo scorso 21 marzo e, da allora, il 10 bianconero ha rispettato un periodo di isolamento forzato che di fatto, dopo 39 giorni, non è ancora finito.
Negli ultimi giorni non sono arrivate conferme ufficiali da parte della Juventus su ulteriori tamponi effettuati. E non arriveranno. Ma non è nemmeno arrivata la conferma, a differenza di quanto accaduto con i compagni di squadra Rugani e Matuidi, di una negatività che vorrebbe dire totale guarigione.
Anche la fidanzata dell’ex Palermo, Oriana Sabatini, ha contratto il virus nelle scorse settimane e, anche da parte sua, non è arrivata alcuna comunicazione circa eventuali sviluppi.
Il fuoriclasse di Laguna Larga, a differenza di molti suoi compagni di squadra, proprio a causa della positività al coronavirus non ha lasciato Torino per tornare in Sudamerica. Ciò significa che, quando ci sarà la possibilità di tornarsi ad allenare, in caso di esito negativo agli esami con annesse precauzioni, la Joya potrà tornare regolamente al lavoro senza dover rispettare ulteriori periodi di isolamento.