La Champions League, nel corso degli anni, è diventato il trofeo più prestigioso del calcio europeo a livello di club.
La possibilità di scendere in campo e confrontarsi contro tutte le grandi del Vecchio Continente, nel tentativo di affermare la propria superiorità, è una tentazione troppo forte; tutti, a fine stagione, vogliono mettere le mani su quella coppa con le grandi orecchie, e anche il pubblico si è innamorato di questa competizione.
Ma c’è un altro motivo per cui la Champions League è così affascinante. Essendo basata sugli scontri diretti, condensa le sue emozioni nell’arco di 90 o 180 minuti, non permette errori, vive di tensione e di esplosioni di gioia e dolore. E proprio per questo, l’atto finale, gli ultimi 90 minuti, quelli che assegnano la Coppa, spesso rimangono impressi nella storia.
Oggi, appunto, vogliamo tuffarci proprio in quell’ultimo atto finale, e cercare di scegliere le 5 finali di Champions League più emozionanti di sempre.
Manchester United-Bayern Monaco (1999)
Oltre a essere una delle finali di Champions League più emozionanti di sempre, quella del Camp Nou è anche una delle partite più assurde di tutta la storia del calcio. Ecco, mettiamola in questi termini: se volete far appassionare qualcuno a questo sport, fategli vedere gli ultimi minuti della finale di Champions League del 1999.
La storia è nota a tutti. Il Bayern Monaco passa in vantaggio con Basler dopo 6 minuti, e tutto lascia presagire una vittoria dei bavaresi. Almeno fino ai minuti di recupero, quando i Red Devils ribaltano il match con due gol da calcio d’angolo, con due calciatori entrati nella ripresa. Sheringam al 91′, Solskjaer al 93′, due gol e due minuti entrati per sempre nella leggenda.
Milan-Liverpool (2005)
Un ricordo che ai tifosi del Milan non farà troppo piacere (sì, stiamo usando un eufemismo) ma che è entrato dritto nella storia della Champions League. A distanza di quasi 15 anni dalla notte di Istanbul, non siamo ancora riusciti a capire se sia stato il Milan ad aver buttato via quella partita, o se sia stato il Liverpool a fare l’impresa di recuperare i 3 gol di svantaggio all’intervallo.
O, più probabilmente, visto tutto quello che successe, le parate senza senso di Dudek e i vari segni del destino, quella sera semplicemente il Dio del Pallone si sentiva di umore particolarmente allegro e voglioso di fare uno scherzetto da ricordare.
Real Madrid-Atletico Madrid (2014)
La finale di Lisbona era l’opportunità di una vita intera per i tifosi dell’Atletico Madrid, quella di alzare al cielo la Coppa dalle Grandi Orecchie davanti ai rivali di sempre.
I Colchoneros allenati da Simeone sono all’apice del loro splendore, non splendore tecnico o di gioco, ovviamente, ma splendore a livello di risultati. E il gol di Godin che vale il vantaggio sembrerebbe destinato a portare quella squadra nell’Olimpo del calcio. Invece, la beffa più crudele si materializza al 93′, a un passo dal sogno, nella forma della testa di Sergio Ramos che svetta su tutti e batte Courtois. Ai supplementari finirà 4-1 per il Real, ma è evidente a tutti che dopo quella mazzata l’Atletico non avrebbe mai potuto farcela ai supplementari.
Bayern Monaco-Chelsea (2012)
Il Chelsea era reduce dalla mazzata di quattro anni prima, quando John Terry scivolò sul dischetto del Lužniki sul rigore decisivo. I Blues arrivano alla finale dell’Allianz Arena in una stagione strana, allenati da Roberto Di Matteo, che doveva essere un semplice traghettatore, e invece portò la sua squadra fino in fondo.
La sfida di Monaco Di Baviera, contro i padroni di casa del Bayern, è quasi un monologo dei tedeschi, che trovano il gol del vantaggio con Thomas Muller a 7 minuti dalla fine. Sembra finita, ma all’ottantottesimo, su un corner, sbuca Didier Drogba che, da vero e proprio uomo del destino, manda la partita ai supplementari e ai rigori, dove i Blues metteranno le mani sul trofeo.
Milan-Barcellona (1994)
E, dopo il brutto ricordo della finale di Atene, uno decisamente più dolce per i tifosi del Milan. La finale del 1994 tra i rossoneri e il Barcellona non sarà stata emozionante in termini di equilibrio, né decisa all’ultimo minuto, ma di sicuro è una partita che rimarrà per sempre nella storia, come una delle prestazioni più belle di una squadra italiana in una finale del genere.
Massaro, due volte, Savicevic e Desailly smontano le ambizioni di un Barcellona che probabilmente si vedeva già campione, e che negli ultimi 90 minuti pensava di dover svolgere solo una formalità. E, invece, la prova della squadra di Capello resterà a imperitura memoria e soprattutto regalerà il trionfo ai tifosi rossoneri.