La Premier League prepara il protocollo della ripresa dopo il via libera governativo, che dal primo giugno consente la ripartenza delle competizioni sportive a porte chiuse. Emergono subito alcune differenze rispetto a quanto ipotizzato in Italia: in caso di giocatori positivi le rispettive squadre non saranno infatti costrette ad andare in quarantena collettiva.
Se un giocatore del campionato inglese dovesse contrarre il coronavirus dovrà autoisolarsi, ma non scatterà dunque la quarantena collettiva. L’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato Richard Master:
“Se un giocatore risulta positivo, a condizione che il giocatore sia stato socialmente distanziato come previsto in questi protocolli, quel giocatore rimarrebbe isolato per un periodo ma non sarebbe necessario per il resto del gruppo, perché i giocatori sono stati socialmente distanziati”.
Proprio sul tema del distanziamento sociale l’ad della Premier è entrato nel dettaglio:
Non sono ancora state stabilite date ufficiali per la ripartenza del campionato inglese, ma la data che sta circolando con più forza è quella del 12 giugno: in attesa di riprendere con gli allenamenti collettivi l’Inghilterra prova lentamente a pianificare il cammino verso la normalità.