In attesa di capire se è quando il campionato di Serie A potrà ripartire, c’è chi in casa Fiorentina scalpita più di chiunque altro: Franck Ribery.
Il fuoriclasse francese è infatti fermo dallo scorso 30 novembre, da quando cioè, a seguito di un durissimo scontro con Tachtisdis nel corso di una sfida valida per il 14esimo turno di campionato contro il Lecce, ha riportato una lesione a carico del legamento collaterale mediale della caviglia destra che poi a dicembre l’ha costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico.
In un primo momento, per l’ex Bayern si era parlato di tempi di recupero non superiori alle tre settimane, le stime più ottimistiche hanno però ben presto lasciato il posto a quelle più realistiche e di fatto, da quella amara serata del Franchi, Ribery in campo non si è più rivisto.
Oggi il fuoriclasse transalpino è tecnicamente pronto a tornare in campo. In realtà il suo ritorno effettivo in gruppo è datato 6 marzo, ma lo stop imposto al campionato dalla pandemia, l’ha ovviamente costretto a dover rivedere i suoi piani.
Ribery ha trascorso le settimane coincise con il picco dell’emergenza a Monaco di Baviera. Come molti dei calciatori stranieri che giocano in Italia, ha deciso di tornare a casa e di seguire in famiglia il programma di allenamenti che per lui era stato preparato dallo staff tecnico della Fiorentina.
L’attaccante ha fatto ritorno a Firenze lo scorso 9 maggio e si è sottoposto un giorno dopo ai test medici del caso presso il centro sportivo gigliato, dopo che già in precedenza era risultato negativo al tampone e al test sierologico.
Da allora, come imposto a tutti coloro che rientrano in Italia dall’estero, ha dovuto rispettare un periodo di isolamento forzato di due settimane, questo anche se per diversi giorni, visto che tutti gli esami medici avevano escluso una positività, si è parlato di una possibile deroga che gli permettesse il ritorno in campo in anticipo per iniziare quanto meno la fase degli allenamenti individuali presso il ‘Centro Davide Astori’.
In realtà, per Ribery il via libera non è mai arrivato a quindi negli ultimi giorni ha continuato a lavorare a casa, seguito da un fisioterapista della Fiorentina. Il numero 7 viola è tuttavia totalmente abile ed arruolabile ed il suo ritorno in campo vero e proprio è previsto per la giornata di venerdì o al più tardi quella di sabato.
Per la Fiorentina, Ribery rappresenterà con ogni probabilità la più bella notizia possibile in caso di ripresa. La compagine allenata da Beppe Iachini, ha infatti solo cinque punti di vantaggio sulla zona retrocessione e il fatto di poter contare sull’ex Bayern vorrebbe dire un’importantissima iniezione di personalità e qualità in vista del rush finale.
Ribery, che al momento del suo approdo in Italia era stato accolto con un po’ di diffidenza, a causa di una carta d’identità che parla di 37 anni già compiuti, nel corso della primissima fase di stagione è stato in realtà uno dei migliori giocatori in assoluto del campionato.
Entrato a pieno regime a partire dal terzo turno, quando contro la Juventus si meritò la sua prima standing ovation italiana, successivamente è stato il vero trascinatore dei gigliati (per lui anche due reti e due assist all’attivo), fino a fine ottobre quando poi, a causa di un’espulsione rimediata per proteste contro la Lazio, è stato squalificato per tre turni.
Alla ripresa quindi, la Fiorentina potrà contare sul suo uomo migliore. A Iachini, che sin qui non ha mai potuto schierarlo, il compito di trovargli la giusta collocazione in campo.