Quello dei nuovi stadi di proprietà delle società, è uno di quei temi sui quali da anni si dibatte in Italia. Tutti sono concordi nel dire che un nuovo impianto vuol dire maggiori entrante ma anche maggiore indotto, spesso però i vari club si sono ritrovati a fare i conti con problemi spesso insormontabili legati alla burocrazia.
Uno degli scogli più duri da superare è ‘l’interesse culturale’. Alcuni degli stadi italiani sono considerati ‘monumenti’ e, in quanto tali, non possono essere sostanzialmente modificati o, in casi più estremi, non possono essere abbattuti.
Un ostacolo questo con il quale non dovranno fare i conti Milan ed Inter. La Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Lombardia, ha infatti stabilito che lo stadio Giuseppe Meazza non presenta interesse culturale.
E’ quindi questa la risposta ad una richiesta posta nei mesi scorsi dalla giunta guidata dal sindaco di Milano Sala. Prima di dare un via libera al progetto presentato dai due Milan e Inter relativo ad un nuovo impianto da inserire all’interno di un polo sportivo da far sorgere nella zona di San Siro, era necessario stabilire se l’attuale stadio avesse un qualche valore architettonico.
Come riportato da ‘Repubblica’, nel provvedimento recapitato alla giunta meneghina, si stabilisce che ormai della struttura originaria resta di fatto poco.
Lo stadio Meazza ha subito molte trasformazioni nel corso dei decenni (“Un’opera connotata dagli interventi del 53-’55, oltre a quelli del 1898-’90, nonché dalle opere successive al Duemila”) e quindi l’impianto, come lo conosciamo oggi, non può essere sottoposto a vincoli.
Tale passo, rende quindi in discesa la strada che dovrebbe portare ad un accordo tra Milan, Inter e l’amministrazione comunale. Il progetto presentato propone una trasformazione del quartiere e la realizzazione di un nuovo stadio. Una parte dell’attuale Meazza sarà comunque salvata e resterà il simbolo di quello che è un impianto nel quale si è fatta la storia del calcio italiano e non solo.