Negli anni immediatamente precedenti all’exploit ai Mondiali 2018, la Croazia non aveva ottenuto risultati di rilievo: ad Euro 2012 era arrivata addirittura una cocente eliminazione al girone, concluso alle spalle di Spagna e Italia che in seguito si sarebbero rincontrate nella finalissima di Kiev stravinta dalle ‘Furie Rosse’.
Già allora Modric era uno dei giocatori di maggior talento della rosa croata, chiamata a mostrare tutto il suo valore: l’incontro con gli azzurri terminò sull’1-1, frutto delle reti messe a segno da Pirlo nel primo tempo e da Mandzukic nella ripresa.
Una partita ricordata nel suo libro ‘A modo mio’ dal centrocampista del Real Madrid, con un riferimento all’ossessione nutrita da Mandzukic che sognava di battere Buffon, suo futuro compagno di squadra alla Juventus.
Quella fu l’estate in cui Mandzukic si trasferì al Bayern Monaco, e solo tre anni più tardi sarebbe arrivato a Torino: stavolta niente intenzioni ‘strane’ riguardo a Buffon, ma solo l’obiettivo condiviso di vincere ovunque.