Bentornata Premier League. E bentornate polemiche. Sì, ci sono anche lassù. E il motivo è lo stesso che animava e tornerà ad animare il pallone italiano: il VAR. O meglio, in questo caso, la mancanza del VAR, che ha condizionato in maniera notevole l’andamento di Aston Villa-Sheffield United, gara che ha segnato il ritorno del campionato inglese.
La gara del Villa Park si è conclusa con un apparentemente poco emozionante 0-0. Apparentemente, appunto. Perché nel primo tempo è accaduto un episodio clamoroso: Norwood ha calciato una punizione per lo Sheffield United, il portiere di casa Nyland non ha trattenuto goffamente il pallone e se l’è portato oltre la linea. Goal. Anzi no. Il direttore di gara, Michael Oliver, ha lasciato proseguire tra le proteste dei giocatori ospiti.
Una decisione che ha dell’incredibile: come si è potuto notare dai vari replay proposti da molteplici angolazioni, il pallone calciato da Norwood e non trattenuto da Nyland ha oltrepassato in maniera piuttosto evidente la linea di porta.
E allora, perché mai il goal non è stato assegnato? Semplice: perché VAR e Goal Line Technology non funzionavano a causa di problemi tecnici. E, dunque, senza l’ausilio dell’occhio di falco e della tecnologia, Oliver non è riuscito a stabilire se il pallone sia entrato completamente in rete oppure no.
Lo Sheffield United ha immediatamente twittato il video dell’azione incriminata, prendendola sul ridere:
C’è anche chi, come il difensore del Newcastle United Ryan Taylor, ha chiesto ironicamente il… ritorno del VAR, così criticato in Inghilterra anche nei mesi precedenti l’interruzione del campionato.
Con questo pareggio, lo Sheffield United manca il sorpasso al quinto posto al Manchester United, rimanendo comunque in piena corsa per l’Europa. L’Aston Villa, invece, non riesce a uscire dalla zona retrocessione. Ma deve ringraziare un guasto tecnologico per aver portato a casa almeno un punticino.