Un calcio alla sfortuna. Due, anzi. Rafinha, lo sfortunato ex interista, che nel corso della propria carriera ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che ne hanno condizionato minutaggio e rendimento. Fino alla giornata di oggi: quella della svolta.
Nel tennistico 6-0 che il Celta ha rifilato all’Alaves, allontanandosi dalla zona retrocessione e potendo respirare almeno per qualche giorno, un timbro bello grosso ce l’ha messo lui: doppietta in un minuto, tra il 40′ e il 41′ del primo tempo, utile ai galiziani per andare sul 4-0 contro un avversario ridotto in 10 (espulso Aguireregabiria) e a lui per sentirsi nuovamente un calciatore vero.
Due gol di splendida fattura, peraltro: il primo con un sinistro a giro che ha infilato il pallone proprio sotto l’incrocio dei pali, il secondo con una conclusione volante che è passata tra mille gambe senza lasciare scampo al portiere Roberto.
Le altre reti dell’incontro sono state messe a segno dall’altro ex nerazzurro Murillo, di testa, e poi da Iago Aspas su rigore, dal nuovo arrivato Nolito sempre dal dischetto e infine da Santi Mina, che nel finale ha conferito contorni tennistici al punteggio. Ma gli occhi erano tutti per lui, per Rafinha.
Il brasiliano, figlio (di Mazinho) e pure fratello d’arte (di Thiago), non andava in goal in campionato dalla bellezza di due anni: 12 maggio 2018, Inter-Sassuolo 1-2. Gara che pareva precludere alla formazione di Spalletti l’approdo in Champions League, prima dello ‘spareggio’ vincente all’ultima giornata contro la Lazio.