Nel calcio, si sa, sono i dettagli a fare la differenza. Lo sa bene il Lecce che, alle prese con un primo tempo di livello assoluto allo Stadium, si ritrova ancora una volta a dover compiere il più classico dei mea culpa. Un’ingenuità colossale di Lucioni, infatti, non farà fare sonni tranquilli all’ottimi Liverani. Che, fino all’espulsione del suo vice-capitano, aveva visto la sua squadra esprimersi in maniera ottimale. Bicchiere mezzo pieno per la Juve. Ovvero, come in terra felsinea, a segno Dybala e Ronaldo. Su azione e su rigore. Più Higuain, al rientro, motivato e propositivo. E De Ligt, sempre più in fiducia.
Continuità. Parola chiave per Sarri che, al netto di qualche problema di formazione, si affida a quanto di buono proposto nella trasferta di Bologna. Il problema terzino sinistro viene rattoppato con Matuidi. Pjanic, promesso sposo del Barcellona, regolarmente in cabina di regia. Seconda chance di fila per Bernardeschi assieme a Dybala e Ronaldo. Liverani risponde con una sorta di 3-5-1-1, con Mancosu ad agire alle spalle di Falco, più qualche inserimento dalle retrovie qua e là.
La prima grande occasione se l’aggiudica Rispoli che, di destro, spaventa Szczesny. Ospiti senza timore reverenziale, con un’identità ben definita che sfocia nella conclusione di Mancosu, ben controllata dal portiere polacco. La Juve si fa vedere dalle parti di Gabriel con un timido colpo di testa targato Bentancur. E, successivamente, con un bel sinistro di Rabiot. Ronaldo, al 28’, prova a rendersi pericoloso. Troppo poco. Una follia di Lucioni – fallo da ultimo uomo su Bentancur – rovina la gara del Lecce: rosso. Serata complicata per CR7 che, da solo, si divora di testa il più semplice dei goal. Discorso analogo, pochi attimi dopo, per Bernardeschi (ma di piede).
Nella ripresa, per forza di cose, Liverani ridisegna l’assetto tattico: dentro Rossettini, fuori Petriccione. Shakhov, con un retropassaggio folle, regala a Madama il vantaggio: sfruttato dal solito mancino poetico di Dybala. Il Lecce, inevitabilmente, arretra in termini di baricentro. Musica per le orecchie della Juve che, con un penalty siglato da Ronaldo, porta l’incontro definitivamente sul suo binario. Bentancur, per una noia muscolare, è costretto al cambio. E nel finale si rivede anche Higuain. Una notizia, questa, assai positiva per i bianconeri in chiave (barlume) di turnover. Menziona speciale per Muratore, prossimo a firmare per l’Atalanta, al debutto in campionato dopo la presenza trovata in Champions League contro il Bayer Leverkusen. Timbri finali marchiati Higuain e De Ligt.
IL TABELLINO
JUVENTUS-LECCE 4-0
MARCATORI: 53’ Dybala, 61’ rig. Ronaldo, 83’ Ronaldo, 86’ De Ligt
JUVENTUS (4-3-3) Szczesny 6; Cuadrado 6, De Ligt 7, Bonucci 6.5, Matuidi 5.5; Bentancur 6.5 (68’ Ramsey 6), Pjanic 6, Rabiot 5 (51’ Douglas Costa 6.5); Bernardeschi 5 (76’ Muratore s.v.), Dybala 7 (76’ Higuain 6.5.), Ronaldo 7. Allenatore: Sarri.
LECCE (3-5-1-1): Gabriel 6; Donati 6, Lucioni 4, Paz 5.5; Rispoli 5.5, Petriccione 6.5 (46’ Rossettini 5), Tachtsidis 6, Shakhov 4.5, Vera 5 (77’ Calderoni s.v.); Mancosu 5.5 (71’ Barak 5.5.); Falco 5 (62’ Babacar 5.5). Allenatore: Liverani.
Arbitro: Piccinini
Ammoniti: Bentancur
Espulsi: Lucioni