Cambiano le squadre, gli allenatori, i compagni, le categorie. Ciò che non cambia, quando si fanno i conti a fine stagione, è il risultato. O meglio, i numeri variano. La doppia cifra (abbondante) resta. Francesco ‘Ciccio’ Caputo, nel segno della continuità: il colpo di testa che ha condannato la Lazio è il goal numero 16 stagionale in A.
Nella sua prima stagione con il Sassuolo ha raggiunto lo stesso numero di goal segnati l’anno scorso con l’Empoli, quando ha vissuto la sua prima stagione da titolare nel massimo campionato. Non saltando nemmeno un minuto. Contributo insufficiente per salvare i toscani, ben più che sufficiente per conquistarsi un’altra chance in Serie A a livello personale.
Si tratta della settima stagione consecutiva in cui l’attaccante, nato ad Altamura e cresciuto nel Bari, supera quota 10 goal. Nelle ultime 5 è andato sempre sopra quota 16, i primi tre anni in Serie B due con l’Entella e uno in Toscana (28 l’anno della promozione con l’Empoli), poi in A ancora con gli azzurri. Infine, oggi, con il Sassuolo.
Partendo da titolare (27 volte su 31 in Serie A) o subentrando a gara in corso, il risultato per Caputo non cambia. L’incornata contro la Lazio lo ha portato anche nella storia del Sassuolo: è diventato insieme a Domenico Berardi il miglior marcatore dei neroverdi in una singola stagione. Quota 16. Il classe 1994 ci era riuscito nell’annata 2013/14, la sua prima in A.
Il sorpasso, comunque, sembra ormai dietro l’angolo. A Caputo basta un solo goal nei 540 minuti che mancano per finire la stagione per andare a stabilire un doppio record. E, a 33 anni da compiere, affermarsi ancora come uno dei migliori attaccanti della Serie A di oggi.