E’ sicuramente l’anno più strano del calcio. Champions League ad agosto, campionati sospesi definitivamente, Pallone d’Oro non assegnato. In più, una Liga che non vede i propri bomber superare le trenta reti dopo anni di caterve di goal a profusione per poter conquistare il titolo di Pichichi.
Il 2019/2020 del campionato spagnolo si è concluso con la vittoria del Real Madrid e l’ennesimo successo della classifica marcatori da parte di Messi. Con 25 reti, però, l’argentino ha abbassato notevolmente i suoi dati, nonostante il record di assist, vincendo comunque il trofeo di miglior cannoniere.
Del resto Messi ha conquistato le ultime tre classifiche cannonieri con 36, 34 e 37 reti ad annata: numeri estremamente diversi. Senza Cristiano Ronaldo, senza un Suarez strabordante e un Benzema che non è mai andato oltre una certa cifra di reti, all’argentino sono bastati 25 goal per vincere.
Una cifra che in Liga non si vedeva dal 2007, quando Van Nistelrooy conquistò la classifica marcatori con 25 reti. Da allora, escludendo le 27 di Guiza nel 2008, chi ha vinto si è spinto oltre i 30, i 40, persino i 50 goal, leggasi Leo Messi, sempre lui, nel 2012.
E dire che spesso neanche più di 40 reti sono bastate per vincere la classifica marcatori, visto che nel 2012 Cristiano Ronaldo arrivò secondo nonostante la pazzesca cifra di 46. Il passato, di quando i due fuoriclasse erano in forma smagliante, con numeri troppo complicati per chiunque.
Per trovare un capocannoniere con meno di 25 reti bisogna arrivare fino al 2004 e all’altro Ronaldo, il Fenomeno, vincitore con 24 goal. In una lega conosciuta sopratutto per le caterve di reti e i suoi bomber, stupiscono anche i 21 di Tristan nel 2001 e i 19 di Emilio Butragueño nel 1991. Eccezioni che confermano la regola. Resisterà anche dopo quell’addio di Messi al Barcellona che prima o poi dovrà capitare?