Poteva esserci l’Atalanta senza quei tremendi minuti finali, ma nel calcio si sa, non si va avanti a forza di se, però, forse e ma. E così sarà il PSG ad attendere in semifinale la vincente tra Atletico Madrid e Lipsia. Due squadre decise a sognare la coppa dalle grandi orecchie mai conquistata, con i Colchoneros ovvi favoriti per l’approdo in semifinale. Anche grazie a Marcos Llorente.
Non partirà titolare probabilmente, ma sarà la prima scelta dalla panchina contro il Lipsia. Come attaccante. Qualcosa di incredibile se catapultati indietro nel tempo, quando il 25enne spagnolo veniva acquistato dal Real Madrid come ‘semplice’ mediano davanti alla difesa. Maturato, trasformato, divenuto semplicemente seconda punta grazie all’intuizione di Simeone.
Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere un centrocampista interno come punta, ma nell’era dei falsi nove può accadere anche questo. Accade che Llorente si sia tramutato in attaccante per rispondere all’emergenza in attacco, con Morata, Joao Felix e Diego Costa alle prese con infortuni più o meno gravi, e alle gare ogni tre giorni.
E così Simeone ha provato ad inserire lui come punta mobile, senza dare punti di riferimento agli avversari: nel post lockdown Llorente ha giocato al fianco di Diego Costa o di Joao Felix, in una posizione mai ricoperta prima nelle stagioni precedenti. Foga da mediano e forza da attaccante di qualità.
Simeone l’ha inserito a partita in corso, l’ha provato dall’inizio. In entrambi i casi ha avuto ottime risposte, confermandolo per tutta la seconda parte di stagione senza tifosi al Wanda Metropolitano. Contro il Lipsia Morata e Diego Costa sono favoriti per partire dal 1′, ma Llorente scalpita per entrare a gara in corso, ma non come mediano, tutt’altro.
La devastante prestazione contro il Liverpool che ha spalancato all’Atletico Madrid le porte dei quarti di Champions (doppietta e assist) è stata la scintilla che ha portato Simeone a provarlo definitivamente in attacco. Nonostante all’occorrenza, come ovvio, possa ancora tornare a centrocampo. Anche se, una volta assaporta l’area di rigore e la preda avversaria, sarà difficile per il Real staccarsi dal nuovo magico ruolo, così strano se riferito al passato.
Ma in una stagione del genere, mai così complicata per tutti, lo stupore può anche essere messo da parte.