Sono quasi due mesi che non vediamo più il volto di Josip Ilicic: da quell’11 luglio, giorno della sua ultima presenza in campo contro la Juventus, sembra essere passato un secolo. Di sicuro sono passate tante partite che hanno confermato, qualora ce ne fosse bisogno, come il progetto dell’Atalanta sia destinato a perdurare e a regalare soddisfazioni sia in Italia che in Europa.
L’assenza prolungata dello sloveno si è nascosta dietro alla voce ‘motivi personali’ che non lasciavano tranquilli i tifosi della ‘Dea’: fatto sta che l’ex Fiorentina è mancato nel periodo più cruciale della stagione, conclusasi con il sogno interrotto della Champions e il blitz del PSG nei minuti finali, quando la semifinale sembrava a portata di mano.
Questi due mesi di nulla, passati a rincorrere notizie sul reale stato di Ilicic, saranno a lungo motivo di rimpianto per Gasperini che, fortunatamente, potrà riabbracciare il suo giocatore nelle prossime ore: secondo ‘La Gazzetta dello Sport’, infatti, lo sloveno sarà al centro d’allenamento di Zingonia nella giornata di lunedì o, comunque, nei primi giorni della prossima settimana.
Notizia bellissima per tutti gli amanti del calcio che ritroveranno uno degli interpreti più illustri e capaci di regalare emozioni. Per Ilicic, però, la battaglia contro l’avversaria della depressione non è ancora completamente vinta: il ritorno tra compagni e staff tecnico contribuirà a risollevarlo ulteriormente e segnerà l’inizio di un graduale avvicinamento alla normalità.
Chiaramente la condizione fisica non sarà quella dei giorni migliori, ma gli specialisti che lo hanno seguito non hanno dubbi: il contatto con l’ambiente nerazzurro potrà fargli soltanto bene, così come la prospettiva di tornare ad essere utile per la squadra grazie ai suoi goal.
Almeno nei primissimi giorni, Ilicic seguirà un programma personalizzato che lo porterà ad avvicinarsi, quantomeno, alla forma più rodata dei compagni: presumibilmente servirà tutto il mese di settembre per mettersi in pari e ritrovare definitivamente se stesso. Ossia quel giocatore che, col suo mancino al fulmicotone, ha distratto piacevolmente una città intera dalla tragedia del Coronavirus.