“Intanto c’è questo incredibile ten…CHE GOOOOOL! Che gol! Non ci credo, Mascara meglio di Maradona e Beckham! Questo è un gol che farà il giro del mondo, lo vedranno anche a Tonga!”
Sono tanti i giocatori rimasti nella storia per un gol, per una giocata clamorosa. Ancora oggi, infatti, la telecronaca di Maurizio Compagnoni riecheggia nelle orecchie di chi va a guardarsi quel capolavoro firmato da Peppe Mascara il 1 marzo del 2009, in un derby tra il Palermo e il Catania.
Ma tante volte, per qualcuno rimane il classico “gol della domenica”, una prodezza mai ripetuta, qualcosa di unico e magari anche casuale.
Bè, no, per Mascara le cose non stanno assolutamente così, perché se quel capolavoro da 50 metri al Barbera è entrato nella galleria dell’arte della Serie A, è di sicuro in buona compagnia. Di gol altrettanto belli, di colpi di genio e di invenzioni del genere, Mascara ne ha fatti parecchi.
Due, su tutti, impressi nella memoria collettiva; un altro gol quasi da centrocampo contro l’Udinese, e una prodezza alla Scala del Calcio, a San Siro, contro l’Inter, quel gol preparato dai palleggi e terminato con una parabola che andrebbe studiata nei libri di fisica.
Giuseppe Mascara, però, è stato anche molto altro. La sua è anche la storia di un bomber di provincia che impara a conoscere il significato della gavetta, prima di arrivare in Serie A, uno di quei calciatori – merce sempre più rara oggi – che riescono a segnare in tutte le categorie, dalla Serie C alla Serie A.
Mascara nasce a Caltagirone il 22 agosto del 1979. Comincia a tirare calci al pallone come tutti, all’epoca, per strada o all’oratorio, e finisce per essere notato dal Comiso, che lo fa giocare nelle giovanili, ma già a 16 anni si capisce che quel ragazzino non è fatto per giocare con i pari età: nel 1995 fa il suo esordio in Serie D con la maglia del Ragusa, e da lì comincia il suo viaggio per diventare calciatore di mestiere.
Nel 1997 arriva il primo salto di categoria, con l’approdo alla Battipagliese in C1: 10 gol in 48 partite disputate. Nel 2000 l’Avellino punta su di lui, e Mascara, nella prima stagione con la maglia degli irpini, utilizzato da centravanti mette a segno la bellezza di 19 reti, attirando l’interesse di tante squadre di categoria superiore. A spuntarla è la Salernitana, ma curiosamente la sua avventura in granata dura nemmeno un mese, visto che nella stessa sessione di mercato il Palermo di Bortolo Mutti.
A Palermo Mascara gioca complessivamente 41 partite, segnando 10 gol, ma viene spesso frenato dagli infortuni. Dopo un breve passaggio a Genova, sponda rossoblu, nell’estate del 2003 arriva la proposta del Catania, e Mascara torna grande, segnando 13 gol nel campionato di Serie B 2003/04. Dopo una breve parentesi a Perugia, torna a Catania nella stagione 2005-06, quella che forse vale la definitiva consacrazione e l’inizio della storia d’amore con la società rossazzurra.
Dopo la promozione, infatti, nel settembre del 2006 arriva finalmente, per Mascara, il momento dell’esordio in Serie A, ovviamente con la maglia del Catania. La squadra chiude il campionato al tredicesimo posto, Mascara segna 6 gol. Negli anni successivi fa parte di quello storico gruppo che ancora oggi viene ricordato da tutti con nostalgia, e si ritaglia un posto importante nel cuore dei tifosi rossazzurri. La sua esperienza in Sicilia si conclude nella stagione 2010/2011, con il passaggio al Napoli nel mercato invernale. Complessivamente, con la maglia del Catania, Mascara segna 60 gol in 235 partite.
A Napoli le cose non vanno benissimo, visto che Mascara gioca solo 25 partite in un anno e mezzo, segnando 4 gol. Le ultime avventure a Novara, poi addirittura negli Emirati Arabi Uniti prima di chiudere in Serie b con il Pescara.
Nel 2014, un romantico cameo in Eccellenza, che contribuisce a portare il Siracusa in Serie D, prima di chiudere definitivamente la carriera da calciatore in Serie D, nel 2016, con lo Scordia.
Da qualche anno ha cominciato una nuova carriera in panchina, sempre con Catania e il Catania nel cuore. In ogni caso, potrà sempre essere fiero di essere stato il primo calciatore rossazzurro a giocare una partita con la maglia della Nazionale. Era il 6 giugno del 2009, e Marcello Lippi lo schierò titolare nell’amichevole contro l’Irlanda del Nord.
Un giorno che Mascara non dimenticherà mai, una soddisfazione enorme per un ragazzo che, nella sua carriera, ha sempre messo il cuore davanti a tutto.