La Francia scopre l’ennesimo predestinato e lo fa grazie a quella straordinaria fucina di talenti che è il settore giovanile del Rennes che nel corso degli anni ha regalato alla Nazionale transalpina, solo per citarne alcuni, giocatori del calibro di Sylvain Wiltord, Yoann Gourcuff e Ousmane Dembélé.
Eduardo Camavinga è una delle nuove attrazioni della Ligue 1 e si è guadagnato un posto di riguardo nel calcio dei grandi, oltre che le luci della ribalta, ad appena 16 anni. Considerato uno dei più forti giocatori della sua generazione, nonostante la giovane età è già uno di quei calciatori capaci in campo di fare la differenza grazie non solo alle sue eccellenti doti tecniche, ma anche grazie ad una spiccata personalità.
Quella di Camavinga è un’avventura che parte da lontano. Nato in Angola il 10 novembre 2002, è in Bretagna che si forma e cresce come giocatore, mettendo fin da subito in mostra attitudini fuori dal comune. Dedicatosi inizialmente al judo, a sei anni scopre il calcio e ben presto si guadagna le attenzioni di molti mettendosi in mostra anche contro ragazzi ben più grandi di lui.
Cresciuto nel AGL-Drapeau Fougeres, società che da anni collabora in maniera molto stretta con il Rennes, nel 2013 si lega ai Rouges et Noirs ed è questa la prima grande svolta della sua breve ma fulminea carriera. A 11 anni Camavinga inizia quella che è un’inarrestabile scalata nel settore giovanile che lo porta, nell’aprile del 2019, a debuttare in prima squadra.
Quello contro il Rennes non è un esordio come tutti gli altri. Scendendo in campo ad un minuto dal triplice fischio finale per sostituire l’ex milanista Niang nel match contro l’Angers, a 16 anni, 4 mesi e 27 giorni, Camavinga diventa non solo il più giovane esordiente con la maglia del Rennes, ma il più giovane giocatore a scendere in campo, nonché primo 2002 di sempre, in una partita dei cinque maggiori campionati professionistici europei. Da lì in poi è un ulteriore crescendo.
Il gioiello di origini angolane e passaporto francese, gioca ancora contro Nimes e Nizza, prima di guadagnarsi un posto in pianta stabile nell’undici titolare nelle ultime uscite contro Monaco, Tolosa, Strasburgo e Lille. La sua prima stagione tra i grandi si chiude anche con il primo trofeo, la Coppa di Francia (per lui tuttavia solo una panchina nella competizione) vinta in finale contro il PSG.
Proprio con la compagine parigina parigina Camavinga sembra avere un feeling particolare, inizia la nuova annata giocando dal 1’ nel Trophée des Champions (la Supercoppa di Francia) poi, titolare ormai inamovibile, dopo una solida prestazione contro il Montpellier, ancora contro i campioni di Francia gioca la partita che vale la precoce consacrazione.
Domina a centrocampo contro avversari del calibro di Verratti, Marquinhos e Draxler toccando qualcosa come 60 palloni nell’arco dei 90’, il tutto per il 97,6% dei passaggi completati. Vince 10 duelli, subisce 6 falli, confeziona lo splendido assist che porta al 2-1 finale per il Rennes e diventa il più giovane giocatore a 16 anni e con appena 9 partite alle spalle, a guadagnarsi il titolo di ‘Homme du Match’.
Quando era bambino l’AGL-Drapeau Fougeres si prodigò per aiutare la sua famiglia in difficoltà, oggi è già conteso da grandi sponsor. Alto 182 cm, fa della duttilità una delle sue armi migliori, visto che può giocare in tutti i ruoli della mediana. Elegante, tecnico, abile nel recuperare palla e nell’inserirsi, oltre ad essere dotato di grande velocità possiede anche una visione di gioco ed una facilità nel passaggio insolite per un ragazzo della sua età.
Schierato solitamente da mezzala in un 4-3-3, Camavinga ha trovato in Julien Stephan un allenatore pronto a puntare ciecamente su di lui ed il Rennes ha trovato un gioiello già capace di fare la differenza. Le sue sono le caratteristiche del centrocampista moderno e completo e c’è da scommettere che presto i grandi club europei si daranno battaglia pur di accaparrarselo.