Impressiona l’Efes, delude il Fener.
Dopo le prime 12 giornate di questa Eurolega sono due squadre turche ad aver impressionato particolarmente. In positivo l’Efes di coach Ataman, condotta da uno Shane Larkin che dimostra settimana dopo settimana di meritare nuovamente i palcoscenici NBA. La finalista inattesa della scorsa edizione sta confermando quanto fatto vedere nel finale del 2018/19 con un record di 10-2 che gli consente di trovarsi attualmente sola al primo posto di questa Regular Season. Mentre sorprende ancor di più la pessima partenza del Fenerbahce di Zeljko Obradovic. Dopo un mercato estivo con i colpacci De Colo e Derrick Williams, i gialloblù hanno perso sette delle prime nove ed il lungo stop prospettato a Jan Vesely non è sicuramente una buona notizia. Non bisogna farsi ingannare dagli ultimi tre successi, contro avversarie di bassa classifica, il Fener è in crisi e potrebbe aggiungersi uno spot nelle prime otto che sembrava già assegnato all’inizio della competizione.
La crisi di Milano.
Dopo l’esordio amaro in casa del Bayern Monaco, l’Olimpia ha impressionato mezza Europa con sei successi consecutivi che hanno portato i ragazzi di Ettore Messina ad un impronosticabile primo posto dopo la settima giornata. Da quel momento una sola vittoria, soffertissima, contro il Maccabi e quattro sconfitte che rendono il cammino europeo dell’AX complicatissimo. Complici gli infortuni di Gudaitis e Micov, i problemi fisici cronici di Nedovic e l’involuzione di un Kaleb Tarczewski spremuto dagli impegni ripetuti senza ricambi di valore nel ruolo, la macchina perfetta che ha – fra gli altri – espugnato OAKA e inflitto il primo KO al Barcellona non riesce ad alzare la china. Come spiegare questa situazione? Se ad inizio stagione le responsabilità offensive erano ben distribuite in campo con percentuali dalla lunga distanza strabilianti, in questo momento Milano è dipendente in tutto e per tutto dal Chacho Rodríguez e dal suo pick and roll. Scola sembra iniziare a pagare le fatiche di questo inizio di stagione mentre White e (soprattutto) Mack stentano ad entrare nei giochi dei biancorossi. Il calendario prima del giro di boa prevede tre trasferte in casa di ASVEL, Real Madrid e CSKA, mentre faranno visita al Forum Valencia e Zenit: obiettivo minimo di tre vittorie per mantenere viva la speranza di una qualificazione ai playoff che manca da troppo tempo.
La corsa ai playoff.
Esclusi Efes e Fener, con uno stato di forma opposto e difficilmente ipotizzabile, le altre big sono tutte lì. Barcellona, Real Madrid, Maccabi, CSKA e un Panathinaikos tornato a far paura dopo il ritorno in panchina di Rick Pitino sono cinque corazzate con un pass per la post season più che auspicabile. Restano un paio di slot disponibili. L’Olympiacos, frutto anche del singolo impegno settimanale per i noti problemi che ne hanno causato l’esclusione dal campionato, il Khimki e il Baskonia di Polonara sono le principali avversarie di Milano. Le altre non preoccupano, compreso uno Zalgiris Kaunas stranamente poco brillante da quando Šarūnas Jasikevičius è sulla panchina dei lituani. Con un Fenerbahce comunque chiamato ad una seconda parte di stagione di rincorsa, per Cinciarini e compagni non sarà facile trovare un posto nelle prime 8 per la prima volta dal lontano 2013/14. Con il nuovo formato dell’Eurolega è sempre bastato il 16-14 per l’accesso alle serie dei quarti di finale, questo è l’obiettivo ma non sono più ammessi passi falsi per i biancorossi.