Ha suscitato non poche polemiche la decisione degli organizzatori del Roland Garros di spostare il torneo parigino dal 20 settembre al 4 ottobre, due settimane dopo la fine dell’US Open (sempre che lo slam newyorkese si giochi). Costretta a rinviare l’appuntamento con il secondo slam della stagione a causa dell’emergenza sanitaria in corso, la Federazione francese ha deciso di posticipare il torneo senza consultare le altre federazioni, creando un incidente diplomatico che solo in questi giorni sembra essere rientrato. Ma una volta in campo dopo l’estate, chi sarà il favorito per la conquista della 119^ edizione del torneo maschile?
Nessuna sorpresa se vi diciamo che anche nell’inedita versione autunnale del torneo il super favorito sarà ancora una volta Rafael Nadal, il maiorchino vincitore di ben 12 edizioni (le ultime tre consecutive). Il tennista di Manacor, dal 2005 ad oggi, ha mancato il successo a Parigi in sole tre occasioni, lasciando lo scettro solo a Roger Federer, Stan Wawrinka e Novak Djokovic. Gli unici due avversari in grado di poter impensierire lo spagnolo sono Novak Djokovic e Dominic Thiem. Il numero uno del mondo conta un solo Roland Garros in bacheca vinto nel 2016, quando nella finalissima ebbe la meglio su Andy Murray; per il serbo anche tre finali perse in un torneo con il quale non sembra avere un grande feeling. L’austriaco, quest’anno finalista agli Australian Open, proverà ancora una volta a fermare lo strapotere di Nadal che lo ha battuto nelle ultime due finali disputate sulla terra rossa francese.
E gli altri? Allo stato attuale nessuno sembra capace di un exploit. Stefano Tsitsipas al Roland Garros non è mai andato oltre il quarto turno, mentre Andy Murray in una sola occasione (2016) ha raggiunto la finale arrendendosi in quattro set a Djokovic. Sembra lontano dalla forma dei tempi migliori anche Stan Wawrinka, l’elvetico che si aggiudicò l’edizione del 2015 e che due anni più tardi approdò nuovamente in finale dove però nulla poté contro Nadal. Alexander Zverev a Parigi non è mai andato oltre i quarti di finale (2018 e 2019); Daniil Medvedev, protagonista assoluto della parte finale della scorsa stagione, sulla terra rossa transalpina ha sempre avuto grandi difficoltà, tanto da non superare mai il primo turno. E Matteo Berrettini? Il romano che lo scorso anno ha stupito tutti con il quarto turno a Wimbledon e la semifinale agli US Open, a Parigi è fermo al terzo turno raggiunto nel 2018. Risale al 2011, invece, la miglior prova di Fabio Fognini che si spinse fino ai quarti di finale. In caduta libera appare Marco Cecchinato, il palermitano che nel 2018 stupì tutti arrivando in semifinale, dove però si arrese a Thiem; oggi l’azzurro occupa il posto numero 113 del ranking mondiale.
La semifinale raggiunta al Roland Garros nel 2018 sembra già un lontano ricordo per Juan Martin Del Potro, reduce dall’ennesima operazione per infortunio e ancora in fase di recupero. Milos Raonic, invece, a Parigi è arrivato fino ai quarti finale nel 2014, ma il canadese sembra vivere da un po’ di tempo un’involuzione senza fine (l’ultimo torneo vinto risale al 2016 a Brisbane). L’idolo di casa Gael Monfils non è stato più in grado di ripetere l’exploit del 2008, edizione in cui arrivò in semifinale ma si arrese a Roger Federer; lo stesso dicasi per l’altro beniamino dei transalpini Jo-Wilfried Tsonga, che in semifinale ci è arrivato due volte, la prima nel 2013 e la seconda due anni più tardi.