La notte del 16 febbraio allo United Center di Chicago andrà in scena la 69ª edizione dell’NBA All-Star Game. Si tratta della terza volta in cui la kermesse più attesa dell’anno si svolgerà nella città dell’Illinois, e la prima dopo 32 anni. L’ultima volta in cui Chicago ha ospitato l’All-Star Weekend, il pubblico di casa ha potuto gustarsi un Michael Jordan memorabile in grado di vincere uno dei Slam Dunk Contest più belli della storia e di condurre alla vittoria la squadra della Eastern Conference con 40 punti – oltre che al titolo di MVP. In questa stagione sarà ben più difficile vedere dei protagonisti attualmente nel roster dei Bulls. I roster sono decisi tramite il voto dei fans, dei giornalisti e dei giocatori stessi e i due giocatori più votati delle due conference saranno anche i capitani delle due squadre. I due – che non potranno essere LeBron James e Giannis Antetokounmpo, capitani lo scorso anno – sceglieranno le due squadre in uno speciale televisivo su TNT dopo l’annuncio delle riserve.
Se da un lato la lotta per essere capitano è a tre con LBJ tallonato dal suo compagno di squadra Anthony Davis e dall’astro nascente Luka Doncic, nella Eastern Conference spicca il volo il greco MVP della Regular Season. Tuttavia, Antetokounmpo non potrà essere capitano della sua squadra e quindi si aprono scenari abbastanza imprevedibili con Pascal Siakam (candidato al premio di Most Improved Player of the year, assieme ad Adebayo e lo stesso Doncic), Joel Embiid (personaggio adatto a questo tipo di manifestazione) e Trae Young che sembrano essere i principali candidati.
Una volta trovato il capitano, è il turno di individuare i quintetti (che per la terza volta, non saranno basati su Est contro Ovest). Due guardie e tre giocatori di frontcourt per Conference, quindi. Ad Ovest, come detto, Doncic, James e Davis sono sicuri dello slot, manca una guardia e un’ala/centro: gli indiziati numeri uno sono Kawhi Leonard (che in un formato del genere non si trova molto a suo agio) e James Harden (che nonostante una stagione non brillante come le ultime, resta sempre una stella assoluta). Come per il discorso del capitano, ad Est aumenta l’incertezza. Forse solo Giannis può già preparare le valigie per Chicago, gli altri sono tutti un’incognita. Ci si può sbilanciare con Embiid, anche perché il centro più gettonato dopo Joel è Adebayo – ancora acerbo per essere spacciato al mondo intero come All-Star. Potrebbe quindi completare il frontcourt uno tra l’esperto Jimmy Butler (già 4 NBA All-Star Game in carriera) e il giovane Siakam. Per portare palla, invece, possiamo aspettarci il trascinatore degli Hawks, Trae Young, accompagnato da Kyrie Irving che al momento ha ricevuto pochi voti causa la sua lunga assenza dai parquet in questo inizio di stagione regolare. Se non è semplice determinare gli starters quest’anno, per quanto riguarda le riserve lasciamo il mal di testa agli allenatori NBA. Non resta che mettersi comodi e gustarci questo spettacolo.