Certo, si è trattato di una competizione diversa, a causa del coronavirus, certo, si sono giocate due gare in meno, ovvero il ritorno dei quarti e delle semifinali, ma il Bayern Monaco ha dimostrato di essere di gran lunga la più forte della Champions League, conquistata dopo vittorie roboanti.
Se la finale è stata decisa dal solo centro di Coman, nelle gare precedenti al PSG, la formazione di Flick ha vinto le gare in maniera incredibile, segnando otto goal al Barcellona, sette al Chelsea tra andata e ritorno degli ottavi di finale, e ancora sei alla Stella Rossa e sette al Tottenham.
Il Bayern ha vacillato solamente contro l’Olympiacos nella fase a gironi, vincendo di misura per 3-2, per il resto ha sempre dominato. Facendo registrare un record mai visto in Champions o Coppa dei Campioni: undici successi su undici, il 100% di vittorie dalla prima gara del torneo alla finale.
Era la squadra favorita alla vigilia del match contro il PSG e si è rivelata essere realmente la squadra vincitrice della Champions, nonostante un buon equilibrio dell’ultimo atto del torneo, gara comunque a sè ed aperta ad ogni risultato, nonostante lo strapotere precedente di Lewandowski e compagni.
Tra l’altro il Bayern è riuscito a mettere insieme 42 reti in 11 gare, per una media di più di quattro a gara. Un dato incredibile che non poteva far altro se non consegnare la Champions nelle mani dei bavaresi, pronti a ricoprire il ruolo di favorita assoluta anche per il 2020/2021.
Del resto tutti i big rimarranno e con qualche accorgimento nei vari reparti, il Bayern, senza rivoluzioni a differenza di Barcellona e Juventus, per dirne due, potrà combattere per il settimo titolo europeo, ovvero il numero di Champions vinte dal Milan, seconda forza della competizione dopo il Real Madrid.