C’è una data precisa che segna il confine tra due ere dell’Inter degli ultimi 10 anni, quella post triplete. È il 13 febbraio 2019, giorno in cui l’Inter ha chiuso una porta. Per aprire, forse, un portone.
Esattamente un anno fa la società nerazzurra prendeva una decisione destinata a cambiare la sua storia: toglieva la fascia di capitano a Mauro Icardi per farla passare sul braccio di Samir Handanovic. Una decisione dietro la quale c’erano dichiarazioni al veleno della moglie-agente Wanda Nara verso il resto della squadra, rea di non servire adeguatamente il capitano e numero 9.
Lo stesso argentino è rimasto fuori per oltre 40 giorni, allenandosi lontano dal gruppo di Luciano Spalletti . Reintegrato contro il Genoa, ha vissuto gli ultimi mesi in un’atmosfera strana, spesso con metà San Siro che lo sosteneva e l’altra metà che lo prendeva di mira. Culminato tutto nel rigore sbagliato contro l’Empoli, nella partita che stava per compromettere la qualificazione in Champions League.
Ultimo highlight prima di un’estate che lo ha visto lasciare l’Inter soltanto nelle ultime ore di mercato, quando è stato ufficializzato il suo passaggio al PSG dopo altri mesi da separato in casa, messo ai margini anche da Conte.
Nel frattempo l’Inter è ripartita senza di lui, proprio come aveva fatto nello scorso febbraio. Il peso dell’attacco è finito sulle spalle di Lautaro Martinez , che lo ha sostenuto come ha potuto. Non è riuscito ad avere l’impatto del miglior Icardi, almeno all’inizio. Poi è andato migliorando fino ad essere un titolare dell’Inter di oggi, grazie anche a Romelu Lukaku.
Il nuovo 9 dell’Inter ha fatto dimenticare il vecchio, quello amato per 6 anni, tra goal ed esultanze che hanno fatto storia a San Siro. Fino a quel 13 febbraio, quando le parole fuori dal campo sono diventate troppe e l’Inter, da Marotta a Spalletti, non ha più retto.
Da lì è ripartita tutta un’altra storia, un’altra era. Senza Icardi, con Handanovic capitano. Una scelta forte, una presa di posizione precisa che ha fatto dimenticare 6 anni di amore, ma che ha fatto anche nascere una squadra diversa. Che ora lotta per vincere lo scudetto, come non le capitava da ormai 10 anni.