E sono otto di fila. Il Bayern Monaco vince sul campo del Werder Brema e si laurea campione di Germania per l’ottava volta consecutiva: il Meisterschale dal 2013 prende sempre la strada della Baviera. Da Heynckes a Flick, passando per Guardiola, Ancelotti, Kovac. Otto stagioni, cinque allenatori, un risultato: la vittoria. La stessa arrivata questa sera a Brema, quella decisiva per avere l’aritmetica certezza del titolo. Quest’anno, come lo scorso, come i precedenti sei. In totale fanno trenta titoli di campione di Germania, 29 titoli di Bundesliga. Il Bayern Monaco è irraggiungibile .
Speranze terminate per il Borussia Dortmund , ancora una volta secondo. Per la quinta volta negli ultimi otto anni. Una resa già dichiarata dopo aver perso in casa Der Klassiker, grazie al pallonetto di Kimmich : la fotografia perfetta della stagione, di una superiorità tecnica che si è espressa soltanto da dicembre in poi, dopo tre mesi di equilibrio. Quello che il Bayern ha rotto alla 28ª giornata al Westfalenstadion, andando a +7. “Lottiamo per il secondo posto”, le dichiarazioni in casa BVB dopo quella partita.
18 punti nelle prime 10 partite, poi l’addio di Niko Kovac , ormai ai ferri corti con l’ambiente. La promozione di Hansi Flick , ben più di un semplice vice-allenatore: la panchina sarà sua fino al 2023. Ha convinto il club vincendo finora 26 partite su 29, tutte le ultime 14. Dal suo arrivo in panchina, 58 punti in 21 giornate. Un ritmo ingestibile per qualunque rivale. Né Gladbach, la prima capolista per più di una giornata. Né Lipsia, soltanto campione d’inverno. Né Dortmund, che ha soltanto inseguito.
Un titolo costruito sulle certezze dei veterani, sulla solidità di un Neuer ritornato ai suoi livelli, di un Lewandowski che sta vivendo la sua miglior stagione in carriera in termini realizzativi, di un Thomas Müller che è diventato il miglior assist-man nella storia della Bundesliga andando oltre quota 20. Un successo grazie a giocatori rinati come Boateng , agli esperimenti come Alaba centrale di difesa, al ritorno di Kimmich a centrocampo, la vera chiave della stagione. Senza dimenticare Alphonso Davies , la vera sorpresa e per certi versi arma in più di Flick, e Zirkzee e i suoi goal decisivi nel recupero sotto Natale.
Una macchina perfetta, una schiacciasassi che non si è arrestata di fronte a niente. Che avrà la possibilità di giocarsi anche la finale di DFB-Pokal e poi, ad agosto, una Champions League anomala con i galloni di favorita. L’obiettivo treble è concreto. La prima pietra è stata posta. Il Meisterschale è ancora del Bayern .