Da Ibrahimovic a Donnarumma, da Romagnoli a Theo Hernandez. Il Milan di Pioli si fonda soprattutto su questi quattro giocatori, i più ‘pubblicizzati’ per i goal, il carisma e l’importanza che hanno in questo momento per i rossoneri. C’è però un altro insostituibile, l’uomo che ha permesso di cambiare sistema senza far perdere l’equilibrio al Milan: Ismaël Bennacer, quello che a livello tattico è più di tutti la chiave.
L’algerino contro il Verona è mancato causa squalifica, la seconda in questa stagione. È uno dei più ammoniti della Serie A insieme a Romero, De Roon e Bani, tutti a quota 10. Mai però ha finito anzitempo la partita. Sinonimo anche di lucidità, quella fondamentale per garantire gli equilibri di una squadra che sta ancora cercando la sua precisa identità. E ieri nella sfida di San Siro contro l’Hellas la sua assenza si è sentita eccome.
L’algerino ha guadagnato la maglia da titolare fisso nel centrocampo rossonero alla decima giornata. Da lì soltanto le due squalifiche – contro Napoli e Verona – lo hanno tolto dall’undici iniziale del Milan, Coppa Italia compresa. Dopo la sfida con i partenopei, quando è iniziata di fatto la risalita, il Milan ha collezionato 7 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta, l’infausto 5-0 subito a Bergamo. Bennacer in queste 10 partite è stato sempre titolare e protagonista.
Anche con il ritorno di Biglia dai problemi fisici l’ex Arsenal ed Empoli non vede minacciato il suo posto a centrocampo. Il miglior giocatore della scorsa coppa d’Africa ha confermato di essere a tutti gli effetti ‘da Milan’, gestendo la pressione di una maglia ben più pesante di quella del club toscano, con cui si è imposto in Serie A l’anno scorso. Grazie alle sue caratteristiche di corsa e dinamismo, oltre che di gestione della palla, il numero 4 rossonero ha permesso il passaggio al 4-4-2, nuovo abito tattico con cui Pioli ha ridisegnato la sua squadra.
La sua capacità di giocare da schermo davanti alla difesa, affiancato da un giocatore fisico come Kessié, permette l’utilizzo di due esterni dalle caratteristiche più offensive come Castillejo e Calhanoglu, oppure Bonaventura, oltre che due attaccanti. Questioni di equilibri fragili da mantenere, ma vitali per garantire al Milan quella pericolosità offensiva che è spesso mancata nei primi mesi di stagione.
I numeri sono ora in crescita, con 11 goal nelle 5 partite disputate nel 2020. E il merito non è soltanto dell’attacco, ma anche di un centrocampo che dà finalmente solidità. E di quella mediana, per il lavoro difensivo e di pulizia dei palloni, Bennacer sembra essere per distacco il giocatore più importante.