Dopo la vittoria a San Siro contro il Borussia Dortmund, la Champions League sorride nuovamente all’Inter, che oggi avrà però un compito arduo: uscire quantomeno senza sconfitta dal Signal Iduna Park di Dortmund, per non farsi scavalcare al secondo posto in classifica proprio dai gialloneri.
Le due squadre sono infatti tutte e due a quattro punti, ma è l’Inter al secondo posto in virtù proprio della vittoria nello scontro diretto di San Siro. Con il Barcellona che sembra irraggiungibile, mantenere la seconda piazza è fondamentale per Antonio Conte. Una vittoria, poi, metterebbe in discesa il girone dei nerazzurri.
Il tecnico pugliese deve fare però i conti con i soliti, recenti, problemi di formazione. Non sono partiti in Germania D’Ambrosio, Asamoah e Gagliardini. Se quello del terzino italiano è un problema datato, le defezioni degli altri due sono novità che Conte accoglie ovviamente con grande rammarico.
In difesa non ci sarà nessuna novità, con Godin che ha riposato a Bologna e stasera si riprende la maglia da titolare insieme a Skriniar e De Vrij. Le fasce saranno presidiate da Candreva e Biraghi, mentre a centrocampo almeno inizialmente sarà Vecino a prendere il posto di Gagliardini.
Sensi è infatti recuperato ma Antonio Conte non vuole “stressarlo” fin da subito in una partita così importante, da titolare. Attacco governato ancora dalla coppia Lukaku-Lautaro Martinez.
Problemi di formazione anche per Favre, che ha il dubbio Burki in porta e spera di recuperare Reus, però sempre più a rischio forfait: se i due non dovessero farcela pronti Hitz e Gotze.
In generale l’assetto del Dortmund sarà molto più offensivo rispetto all’andata, consapevoli che servirà una vittoria: Hakimi tornerà in difesa, con altri tre giocatori offensivi a supportare Gotze: Sancho, Brandt e Hazard.
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Bürki; Hakimi, Akanji, Hummels, Guerreiro; Witsel, Delaney; Sancho, Brandt, T. Hazard; Gotze.
INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; Candreva, Vecino, Brozovic, Barella, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.